Il 48% delle imprese italiane non trova il personale qualificato di cui ha bisogno, nonostante una previsione di 3,3-3,7 milioni di posti di lavoro per il quinquennio 2025-2029, di cui quasi la metà di diplomati tecnico professionali e IeFP (Istruzione e Formazione Professionale). Il mismatch è particolarmente acuto nei settori ad alta specializzazione: 59,7% di difficoltà di reperimento nel metalmeccanico ed elettronico, 49,5% nei servizi informatici e telecomunicazioni. Di fronte a questo mismatch strutturale, l’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) rappresenta una risposta strategica per allineare competenze e domanda di lavoro.
È quanto emergerà dal seminario “Verso un nuovo modello di VET: 20 anni di sistema di istruzione e formazione professionale”, organizzato da Fondazione CNOS-FAP ETS e PTS, promosso dal Senatore Matteo Gelmetti, in programma mercoledì 12 novembre 2025, ore 9.30-13.30, Sala Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” (Piazza della Minerva, 38 – Roma).
Un Position Paper per orientare le politiche future
Durante il seminario verrà presentato un Position Paper sulle IeFP elaborato da CNOS-FAP e PTS, con
proposte concrete per lo sviluppo futuro del sistema. “A vent’anni dall’istituzione del sistema IeFP è necessario fare un bilancio critico e guardare avanti con proposte operative”, dichiara Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale Fondazione CNOS-FAP. “Il Position Paper che presenteremo non è un documento celebrativo ma uno strumento di policy: contiene analisi basate su dati concreti e raccomandazioni specifiche per trasformare l’IeFP da sistema in
consolidamento a pilastro strategico per l’occupazione giovanile e la competitività del Paese”. “L’IeFP ha un potenziale enorme e largamente inespresso per risolvere il paradosso italiano: 48% di imprese che non trovano personale qualificato a fronte di giovani diplomati con difficoltà occupazionali”, sottolinea Mattia Dolci, Executive Partner Programmazione pubblica e mercato del lavoro PTS “I dati del nostro Osservatorio PTS-CNOS-FAP dimostrano che il sistema ha le risorse: i finanziamenti rivolti alle politiche formative sono cresciuti costantemente, da €1,2 miliardi nel 2022 a €1,8 miliardi nel 2024, con il Duale presente in 31 dei 42 avvisi IeFP. Sempre di più il modello didattico della IeFP deve diventare la caratteristica di un’offerta formativa per il Paese.”
Perché l’IeFP è strategica
L’IeFP rappresenta un pilastro fondamentale del sistema educativo per tre ragioni:
1. Risponde alla domanda del mercato: le previsioni CNEL-Unioncamere 2025 indicano che quasi metà del fabbisogno occupazionale richiederà qualifiche tecnico-professionali. I settori trainanti – metalmeccanico, elettronico, manifatturiero avanzato, servizi informatici – cercano tecnici specializzati con competenze immediatamente spendibili.
2. Colma il gap istruzione-occupazione: il tasso di partecipazione VET italiano (51,3%) è in linea con la media UE (49,1%), dimostrando capacità di attrazione. Il problema è l’efficacia finale: il tasso italiano di occupazione dei diplomati VET si ferma al 63,7% contro l’80% europeo, un divario di 16,3 punti percentuali che un nuovo modello di IeFP potrebbe colmare. (Cedefop 2024)
3. Contrasta l’abbandono scolastico: con un tasso nazionale al 9,8% nel 2024 (ancora sopra l’obiettivo 2030 del 9%), l’IeFP, con percorsi professionalizzanti concreti, rappresenta un’ancora di motivazione per studenti che nella scuola tradizionale non trovano risposta alle proprie aspirazioni e talenti pratici.
Tre leve per risolvere il mismatch
1. Istituzionalizzazione dell’apprendistato di primo livello
Nel 2024, 31 dei 42 avvisi IeFP prevedono la modalità duale, con investimenti nel 2024 pari a € 896 milioni, cresciuti rispetto al 2023. Tuttavia, il Duale dovrebbe crescere e diventare componente strutturale, incrementando la quota di apprendimento in azienda. Il modello duale contribuisce a ridurre il mismatch poiché forma i giovani esattamente sulle competenze che le imprese richiedono, attraverso la pratica diretta nel contesto produttivo reale.
2. Governance tripartita per curricula pertinenti
Ad esempio, se guardiamo il modello tedesco, uno dei sistemi VET più evoluti nel contesto europeo, questo prevede meccanismi di codecisione: nessuna regolamentazione formativa può essere emanata senza l’accordo di Stato, organizzazioni datoriali e sindacati. In Italia, questo significherebbe trasformare le imprese da soggetti passivi (che lamentano la carenza di competenze) a soggetti attivi che co-progettano i percorsi formativi, si assumono la responsabilità della formazione in azienda e garantiscono che le qualifiche rilasciate corrispondano alle reali necessità produttive. La frammentazione regionale può diventare un vantaggio se ogni territorio calibra l’offerta IeFP sulle specificità del proprio tessuto economico, ma con standard nazionali di qualità.
3. Filiera verticale integrata IeFP-IFTS-ITS Academy
La legge 121/2024 prevede percorsi IeFP quadriennali abilitanti all’Esame di Stato e all’accesso diretto agli ITS Academy, creando una scala progressiva dal livello EQF 3-4 ai livelli EQF 5-6. Questa verticalizzazione permette ai giovani di acquisire competenze tecniche crescenti, riducendo i tempi di ingresso qualificato nel mercato del lavoro. Attualmente non in tutte le Regioni è attiva la filiera, evidenziando la necessità di completare l’infrastruttura.
Le risorse disponibili: 28,6 miliardi FSE+ L’Italia dispone di 28,6 miliardi FSE+ 2021-2027 nell’ambito di 75 miliardi totali per la Politica di Coesione. Il 50% è destinato a occupazione e lavoro (oltre 4,1 miliardi), il 29% all’istruzione e
formazione.
Il programma
• Saluti iniziali di Giuliano Giacomazzi (Fondazione CNOS-FAP ETS), Mattia Dolci (PTS) e Matteo Gelmetti (Senatore della Repubblica)
• Interverranno il Ministro del Lavoro Marina Calderone (in attesa di conferma), il Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga e il Presidente della Commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto
• Analisi tecnica (10.30-11.30): Sara Frontini (Esperta di politiche dell’istruzione e del lavoro PTS), Mauro Frisanco (Economista del lavoro), Roberto Vicini (Esperto dei sistemi di istruzione e formazione)
• Dibattito istituzionale (11.30-12.30) con Giuseppe Schiboni (Commissione Istruzione), Massimo Temussi (Ministero Lavoro), Antonio Ranieri (CEDEFOP)
• Esperti e parti sociali (12.30-13.15) con Paola Nicastro (Sviluppo Lavoro Italia), Natale Forlani (INAPP), Michela Freddano (INVALSI), Francesco Manfredi (INDIRE), Elio Formosa (CISL Scuola), Riccardo Giovani (Confartigianato)
• Conclusioni: Paola Vacchina (FORMA)
INFORMAZIONI DI CONTATTO: comunicazione.nazionale@cnos-fap.it

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