di Roberto Carelli
In un contributo precedente, abbiamo messo a fuoco in maniera molto sintetica le principali coordinate teologiche della speranza. Ricordiamole: 1. La necessità di educare la speranza, nella speranza, alla speranza: la speranza è propria dell’uomo, la può educare solo chi la testimonia, va educata per distinguerla dai suoi surrogati e accompagnarla al livello teologale, quello che l’uomo, da sé, può solo presagire; 2. L’intima unità delle virtù teologali: la speranza si fonda nella fede e sostiene la carità; 3. L’uomo è un essere di speranza, il paradosso di un desiderio che non può auto-adempiersi, ma che si fonda e si compie nelle promesse di Dio; 4. La speranza in Dio si fonda nel Dio della speranza: non c’è autentica speranza che non sia in definitiva teologale, mentre i tentativi di secolarizzarla risultano fallimentari, sempre riduttivi, spesso mortali.
In questo dossier, puntiamo ad approfondire in maniera più estesa il tema che anima il Giubileo 2025. Lo faremo in una forma antologica, organizzando e offrendo con abbondanza i pensieri dei migliori autori che hanno abbiamo incontrato sul tema. Con qualche suggerimento spirituale ed educativo. Ecco il filo conduttore:
1. Prenderemo contatto con la complessità della speranza, la virtù meno nota fra tutte, e renderemo conto dell’odierna crisi della speranza, forse la più tipica del nostro tempo.
2. Affronteremo il rapporto fra il tempo e la speranza, e vedremo come la speranza rappresenti la qualità della temporalità umana, il modo giusto di unificare il passato, il presente e il futuro.
3. Prenderemo poi in esame il rapporto fra la speranza e l’eterno, dove la speranza si manifesterà come il modo umano di coordinare l’orizzontalità del tempo con la verticalità dell’eterno.
4. Seguiranno approfondimenti sul rapporto fra la fede e la speranza, dove la speranza emergerà precisamente come speranza affidabile, atteggiamento virtuoso che vive tutto ciò che è possibilità, aspettativa, attesa e desiderio di bene in un orizzonte di certezza e sicurezza che resiste a tutte le minacce e le smentite.
5. Concluderemo con qualche cenno sul rapporto fra speranza e politica: qui vedremo come l’autentica speranza non possa essere solo individuale, ma sempre anche sociale, come non sia neanche solo legittimo sperare la propria felicità senza sperarla per tutti.