Il capitolo di novembre del sussidio di formazione per le comunità – che segue la proposta pastorale “Alzati e vai. Saldi nella fede” – si apre con il brano del Vangelo tratto dal capitolo ottavo di Luca che narra l’episodio della guarigione dell’emorroissa. La fede della donna e la salvezza che ne consegue non possono restare nascoste. Tremante, esce alla luce; come Giàiro si getta ai piedi di Gesù, qui non tanto per supplicare, quanto per adorare
il Maestro, e la grazia che ha ricevuto la rende “evangelizzatrice”, cioè portatrice di una novella di salvezza

La scheda carismatica, invece, presenta la figura del beato Luigi Variara: a dodici anni entrò nell’Oratorio di Valdocco, dove ebbe la grazia di vedere più volte don Bosco. Profondamente colpito, entrò tra i salesiani e si offrì come missionario. Venne inviato in Colombia, nel lazzaretto di Agua de Dios, dove trascorse ran parte della sua vita al servizio dei lebbrosi. Lì fondò la Congregazione delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Morì nel 1923 a 48 anni, lasciando un’impronta profonda di carità e fiducia in Dio.

D’improvviso da una parte e dall’altra si udì gridare: Don Bosco! Don Bosco! Istintivamente ci buttammo tutti verso di lui. Don Bosco appariva esausto! Io feci in modo di mettermi proprio di fronte a lui, avvicinandomi il più possibile. Il buon padre posò dolcemente il suo sguardo su di me e mi fissò a lungo.
Quel giorno fu uno dei più felici della mia vita. Quello sguardo penetrante riuscì sicuramente a scoprire nel mio animo qualcosa che solo lui poteva sapere.

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