Il capitolo di dicembre del sussidio di formazione per le comunità – che segue la proposta pastorale “Alzati e vai. Saldi nella fede” – si apre con il brano del Vangelo tratto dal capitolo settimo di Luca che narra l’episodio dell’incontro con la vedova di Nain, il cui figlio era morto e Gesù lo fa resuscitare.
La scheda carismatica, invece, presenta la figura di Santa Maria Troncatti: per obbedienza al padre e al parroco, attese di diventare maggiorenne prima di chiedere l’ammissione all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ed emise la prima professione nel 1908 a Nizza Monferrato. Partita per l’Ecuador nel 1922, fu inviata tra gli indigeni shuar, dove, insieme a due consorelle, iniziò un impegnativo lavoro di evangelizzazione, affrontando ogni genere di difficoltà, inclusi i pericoli della foresta, degli animali selvatici e dei fiumi impetuosi, attraversati a guado, su fragili ponti di liane o sulle spalle degli stessi indigeni. Suor Maria morì in un tragico incidente aereo a Sucúa il 25 agosto 1969. Le sue spoglie riposano a Macas.
Appena giunta, ho provato una stretta al cuore nel trovare invece della bella chiesa e delle nostre due casette distrutte dall’incendio, alcune povere capanne improvvisate alla meglio; ma in compenso mi è stato di grande conforto il vedere le Suore allegre e contente, circondate da un bel gruppo di vispe kivarette. È proprio vero che la gioia non sta nei comodi e nelle agiatezze, ma è compagna della povertà anche più squallida, incontrata amorosamente per la gloria di Dio e la salvezza delle anime!






