Pubblichiamo l’articolo di don Elio Cesari uscito su “NUOVA PROFESSIONALITÀ – Bimestrale di studi e orientamento per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato lavorativo” sull’impegno salesiano nel Piano Mattei.
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Il panorama socio-economico contemporaneo è caratterizzato da sfide complesse e interconnesse, tra cui spiccano la necessità di uno sviluppo sostenibile in Africa e la crescente problematica della carenza di competenze, o skills shortage, che affligge anche l’Italia. In questo scenario dinamico, il “Piano Mattei per l’Africa”, un’iniziativa strategica del Governo italiano volta a costruire una
partnership paritaria e non predatoria con il continente africano, rappresenta un’opportunità significativa per affrontare queste sfide in maniera sinergica.
Parallelamente, la Congregazione Salesiana di Don Bosco opera da decenni in Africa in 41 Paesi con un impegno instancabile nel campo dell’educazione e della formazione professionale, rivolgendosi in particolare ai giovani vulnerabili ed emarginati. I numerosi istituti tecnici e professionali (TVET) salesiani presenti in diverse nazioni africane costituiscono un patrimonio di competenze e un’infrastruttura preziosa per la realizzazione degli obiettivi del “Piano Mattei”, specialmente nel suo pilastro dedicato all’istruzione e alla formazione.
Il presente articolo si propone di esplorare l’impegno della rete salesiana nell’ambito del “Piano Mattei”, con un focus specifico su come le iniziative educative condotte in Africa, oltre a favorire lo sviluppo socio-economico dei paesi destinatari, possano contribuire a rispondere al problema della carenza di giovani qualificati anche in Italia. Questa duplice ricaduta, che ha suscitato interesse verso il “Piano Mattei” da parte del mondo salesiano (attraverso un previo riconoscimento da parte del Governo Italiano, che ha inserito la Congregazione Salesiana nella Cabina di Regia del progetto), si basa sulla convinzione che investire nella formazione dei giovani africani possa generare benefici reciproci, creando opportunità di sviluppo, crescita e di lavoro sia nei paesi d’origine che in Italia.
La tradizione salesiana in Africa: un impegno radicato nell’educazione e nella formazione professionale. L’esempio dell’Etiopia.
I Salesiani di Don Bosco operano in Etiopia dal 1975 sotto l’egida della Chiesa Cattolica, con la missione primaria di soddisfare i bisogni educativi dei giovani. La loro presenza si articola in una vasta gamma di servizi educativi e sociali, che spaziano dagli asili nido alle scuole primarie e superiori, fino agli istituti di formazione professionale tecnica (TVET) e ai centri ricreativi giovanili. Questo impegno educativo è portato avanti attraverso un ufficio centrale di pianificazione e sviluppo con sede ad Addis Abeba.
In Etiopia, i Salesiani gestiscono cinque istituti tecnici dislocati in diverse regioni: Tigray (SDB Mekelle TVET College e SDB Adwa TVET College), Gambella (SDB Gambella TVET College), Etiopia meridionale (Istituto SDB Dilla TVET) e Addis Abeba (SDB Mekanissa TVET College e Istituto TVET Bosco Children). Questi istituti si rivolgono a giovani e donne provenienti da contesti di vulnerabilità ed esclusione socioeconomica, offrendo loro una formazione tecnica e professionale mirata. Un esempio emblematico è il Bosco Children TVET Institute di Addis Abeba, fondato nel 2008 per supportare i giovani a rischio. L’istituto offre corsi brevi in diverse aree professionali, tra cui sartoria, produzione di articoli in pelle, lavorazione metalli di base, falegnameria, elettricità di base e installazione di pannelli solari, manutenzione di telefoni cellulari, manutenzione auto e turismo alberghiero.
Al termine della formazione, gli studenti sostengono un esame nazionale che li certifica e li qualifica per il mondo del lavoro. Inoltre, ai contenuti tecnici si affiancano insegnamenti di business e imprenditorialità. Il Bosco Children TVET Institute si rivolge principalmente a studenti a rischio, inclusi ragazzi di strada di Addis Abeba, persone internamente sfollate, rifugiati e giovani provenienti da contesti socio-economici svantaggiati. L’istituto offre loro un’educazione olistica che mira a prepararli a essere cittadini onesti e responsabili. Un aspetto cruciale è la presenza di un Job Service Officer (JSO), il cui compito principale è offrire orientamento professionale e garantire il placement dei diplomati. È significativo notare che la maggior parte dei laureati viene assunta dalle aziende in cui ha svolto il tirocinio. L’istituto si impegna per il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) numero 4, “Istruzione di qualità”, grazie alla collaborazione tra i Salesiani, il personale e i settori pubblico e privato.