Nel cuore dell’Anno Santo della Speranza, l’Ispettoria Salesiana Meridionale pubblica il volume “Spes non confundit. Quattro finestre sulla speranza”, un’opera corale scritta da un gruppo di sacerdoti salesiani e curata da don Roberto Spataro che offre una riflessione ricca, accessibile e profondamente spirituale su una virtù spesso trascurata ma oggi quanto mai necessaria: la Speranza. Il titolo, tratto dalla Lettera ai Romani (Rm 5,5), è già una dichiarazione d’intenti: la speranza non delude. In un’epoca segnata dal disincanto, dall’incertezza e dall’“ospite inquietante” del nichilismo, questo agile volume si propone come un faro per chi cerca orientamento e fondamento. I quattro contributi che lo compongono rappresentano uno sforzo significativo di dialogo tra teologia, filosofia, spiritualità e prassi educativa.

Una panoramica sul contenuto:

– don Antonio d’Angelo, nel primo contributo, analizza con acutezza l’evoluzione della speranza nella filosofia contemporanea. Mostra come il suo allontanamento dal riferimento trascendente e teologico l’abbia ridotta a un sentimento fragile, incapace di sostenere l’uomo nelle sfide del presente. Il richiamo alla testimonianza cristiana diventa qui centrale: non si tratta di ripristinare un’antica egemonia culturale, ma di riscoprire la forza attrattiva del Vangelo vissuto, capace di dare senso alla vita terrena proprio perché orientata all’eterno.

– don Roberto Spataro, invece, affronta con rigore e finezza teologica il tema dell’apokatastasi, la dottrina della restaurazione finale di tutte le cose. Analizzando Origene e Gregorio di Nissa, ne evidenzia il valore non dogmatico ma spirituale, come invito alla responsabilità e alla ricerca costante di Dio. Questo saggio si distingue per l’equilibrio tra audacia speculativa e fedeltà al Magistero, offrendo spunti preziosi per una rilettura della speranza come tensione verso l’Infinito.

– don Massimiliano de Luca apre una finestra ecumenica, dialogando con la teologia riformata e in particolare con le figure di testimoni martiri del XX secolo. Il suo saggio è un vibrante inno al Cristo speranza, il Risorto che fonde le attese storiche (éspoirs) con quelle escatologiche (espérance), mostrando che la fede cristiana non è evasione ma fermento di giustizia e pace, anche e soprattutto nei tempi oscuri.

– don Fabio Bellino chiude il volume con una testimonianza concreta: la speranza come prassi educativa. Attraverso la narrazione di due giovani volontari formati secondo lo spirito di don Bosco, emerge come la speranza possa incarnarsi nella quotidianità, diventando missione e vocazione. Un messaggio che risuona con forza soprattutto in un tempo in cui molti giovani appaiono privi di orientamento e significato.

Pur mantenendo una solida impostazione teologica e filosofica, il volume si distingue per il suo linguaggio chiaro e accessibile, pensato per un pubblico ampio: educatori, operatori pastorali, studenti, ma anche semplici fedeli desiderosi di approfondire il senso cristiano della speranza. Non un trattato accademico, ma un’opera divulgativa nel miglior senso del termine, capace di stimolare la mente e toccare il cuore. “Spes non confundit” è un libro prezioso, che coniuga rigore e passione, riflessione e testimonianza. In un mondo che rischia di perdere la speranza, queste pagine invitano a riscoprirla come virtù viva, radicata nel Mistero pasquale e capace di trasformare la storia. Un invito da accogliere con gratitudine e impegno.
Leggi l’abstract della pubblicazione cliccando QUI
Il libro è disponibile in versione cartacea scrivendo all’indirizzo email ufficiostampa@donboscoalsud.it ed una donazione che contribuirà a sostenere i progetti educativi dell’Ispettoria Salesiana Meridionale. Un modo concreto per trasformare la speranza in azione.

 

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