Domenica 9 novembre 2025, festa della Dedicazione della Basilica Lateranense, la comunità cristiana e civile di Oliva Gessi (provincia di Pavia e Diocesi di Tortona), con il parroco don Luca Ghiacci e il sindaco Dott. Andrea Difilippi, hanno ricordato la testimonianza di San Luigi Versiglia, nato in questo piccolo paese nel 1873 e morto martire in Cina il 25 febbraio 1930, con il confratello Callisto Caravario, e di cui ricorre quest’anno il XXV della canonizzazione avvenuta a Roma il 1 ottobre 2000.
Nella solenne eucarestia, presieduta da don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, è stato messo in luce come i due protomartiri salesiani sono stati pietre vive della Chiesa, e come il loro “sangue sta alle fondamenta della Chiesa cinese, come il sangue di Pietro sta alle fondamenta della Chiesa di Roma”, come disse San Giovanni Paolo II nell’omelia per la loro beatificazione. Presentando il rosario e il cilicio usati da San Luigi Versiglia, don Cameroni ha evidenziato come l’opera missionaria è stata segnata da tanti sacrifici e lacrime, sudore e sangue, ma animata da una grande fiducia nell’aiuto materno di Maria Ausiliatrice.
Dopo l’eucarestia è stato presentato il volume “San Luigi Versiglia. Gli anni della missione in Cina e il martirio”, curato dalla Dott.ssa Gianna Bruni. La pubblicazione raccoglie documenti e testimonianze relativi soprattutto all’azione apostolica e missionaria di Mons. Versiglia e rappresentano il frutto di una lunga e appassionata ricerca. L’indagine è stata condotta su tutti i fronti, estendendosi dalle sue terre di origine e varie località italiane, al territorio della sua Missione, la Cina, ai Paesi europei dove Versiglia si è recato nel 1922, fino agli Stati Uniti d’America dove trascorse poco più di un anno nel 1926. Di particolare interesse sono le lettere e le relazioni scritte da Luigi Versiglia e dai confratelli missionari e pubblicate sul Bollettino Salesiano nel corso di ben venticinque anni (1906-1930). Nel suo intervento, la Dott.ssa Bruni ha comunicato come dall’intenzione originale di trovare qualche filmato che presentasse Luigi Versiglia è arrivata ad una conoscenza profonda e viva di questo missionario. Il volume è un invito a tuffarsi nella Cina dei primi decenni del XX secolo, segnata dalla miseria e dal continuo avvicendarsi di guerre civili, a conoscerne gli usi e i costumi. È un invito a scoprire l’opera instancabile dei missionari salesiani che hanno consacrato la loro esistenza all’evangelizzazione del popolo cinese e al sostegno di giovani, orfani, poveri, abbandonati, lebbrosi.
A ridosso dell’11 novembre, data in cui si ricorda il 150° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana voluta e promossa da San Giovanni Bosco, che inviò i primi missionari alle terre della Patagonia argentina, sono profetiche le parole che disse ai dieci salesiani partenti: “In questo modo diamo inizio a una grande opera, non perché si creda di convertire l’universo intero in pochi giorni, no! Ma chi sa che non sia questa partenza e questo poco come un seme da cui abbia a sorgere una grande pianta? Chi sa che non sia come un granellino di miglio o di senapa, che a poco a poco vada estendendosi e non abbia da produrre un gran bene?”. Quella prima spedizione rappresentò l’inizio di una tradizione missionaria che ha visto i Salesiani portare la loro opera in tutti i continenti. E tra essi Mons. Luigi Versiglia, capo della prima spedizione in Cina e primo martire salesiano con San Callisto Caravario. La memoria viva di questi testimoni, ha auspicato don Cameroni, “sia un’occasione per accrescere la nostra sensibilità missionaria, per imparare sempre più a essere testimoni credibili di speranza e spargere semi di bene in un mondo sempre più marcato dall’egoismo e dall’indifferenza. E segni l’inizio di un cammino di preparazione al centenario del loro martirio che ricorrerà nel 2030”.






