Dal Quotidiano di Sicilia.

Si vede si sente Don Bosco è qui presente”. Con questo claim è stato accolto don Fabio Attard, Rettor Maggiore dei Salesiani e XI successore di don Bosco, nel cortile dei Salesiani di San Francesco di Sales a Catania.

Per la prima volta in Sicilia da Rettor Maggiore, don Attard è giunto per celebrare il 50° anniversario della fondazione del Movimento Giovanile Salesiano, nato proprio sull’isola e diffuso in tutto il mondo grazie all’opera dei salesiani.

La giornata del 27 settembre è iniziata all’aeroporto, dove una delegazione dei 148 salesiani di Sicilia ha accolto il padre spirituale di una congregazione presente in tutti e cinque i continenti. Successivamente, don Fabio è stato ricevuto da don Domenico Saraniti, ispettore dei Salesiani di Sicilia, che lo ha introdotto a un momento di confronto fraterno con i confratelli alla luce del recente Capitolo Generale.

Le parole di don Saraniti: “Vivere i temi del Capitolo Generale significa lasciarsi orientare dallo Spirito nelle nostre scelte e nella nostra carità educativa. È necessario avere la capacità di interpretare il carisma di don Bosco in forme nuove e in nuove presenze, coltivando sempre la vicinanza ai giovani più poveri”

“Vogliamo lanciare un progetto nel quartiere storico di San Cristoforo come antidoto ai facili inganni. Poniamo attenzione ai cammini di evangelizzazione, al rinnovamento della pastorale e dell’iniziazione cristiana, e vogliamo intraprendere un cammino specifico per i giovani universitari. Queste le coordinate che consegniamo oggi al tuo cuore di padre” ha ricordato ancora don Domenico Saraniti.

In attesa della celebrazione ufficiale del 50° anniversario del Movimento Giovanile Salesiano, in programma domani al Teatro Metropolitan di Catania, il cortile del San Francesco di Sales ha accolto oltre 1000 persone provenienti dalle diverse opere salesiane della Sicilia.

A rendere omaggio al Rettor Maggiore erano presenti le autorità civili e militari: tra queste, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il sindaco di Catania Enrico Trantino e l’arcivescovo di Catania Luigi Renna. Particolarmente significativa la presenza di Madre Chiara Cazzuola, superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

A condurre la serata Salvo La Rosa, ex allievo salesiano, che ha introdotto gli interventi. Prima della lectio magistralis del Rettor Maggiore, il presidente della Regione Renato Schifani ha rivolto un messaggio a tutti i presenti

“Questa è una terra che cerca di non soffrire più e di crescere, ed è questo l’impegno di oggi – ha ribadito Renato Schifani. Dobbiamo lavorare per far tornare i nostri giovani, essere pellegrini di speranza – come richiama il Giubileo – fermento per la società. Condividere il progetto educativo salesiano significa avere la capacità di amare e compiere sempre il bene. Bisogna ripartire dai più giovani per rinnovare la società”.

Inoltre, il presidente della Regione ha rimarcato come il suo discorso non erano parole di circostanze, ma una presa di impegno pubblico. “Occorre aprirci a una nuova classe dirigente. Come governo regionale ci impegniamo a rafforzare i luoghi di aggregazione per l’educazione. A sostenere con misure congrue la pratica educativa e a garantire risorse per gli enti del Terzo settore”. Parole roboanti quelle del presidente Schifani, un vero e proprio impegno pubblico, inoltre è stato ricordato come una parte importante del surplus di bilancio della regione sarà destinata al sociale in tutta l’Isola.

Infine, il presidente Schifani ha ricordato, rivolgendosi in particolar modo ai giovani, che “Insieme significa solidarietà, catene umane e internazionali, occorre fare sistema. Cari giovani, non vale la pena essere solisti: è necessario fare squadra. La vera solidarietà è credere nel domani. Nessuna forza politica può cancellare la libertà di espressione: noi vi lasceremo il testimone, difendete i valori della libertà e della famiglia. La famiglia genera futuro, valori e speranza. È questo il nostro impegno per il sociale”.

Prima della consegna della cittadinanza onoraria della città di Catania – da parte del sindaco Enrico Trantino a don Fabio Attard e a Madre Chiara Cazzuola – il Rettor Maggiore ha tenuto la sua lectio magistralis.

Un discorso intenso, carico di speranza e orientato a costruire nuove alleanze e sinergie per rendere il campo educativo una vera e propria missione ad ampio raggio.

“È urgente costruire percorsi – ha ricordato don Attard – che formino i giovani al bene della società, in un’epoca caratterizzata da una profonda ricerca di significato, segnata dall’indifferenza e dal disincanto. Questo incontro è stato apprezzato da tutti, anche da chi non appartiene direttamente al movimento salesiano, ma condivide la stessa passione educativa. È un’opportunità per rafforzarci nell’impegno che don Bosco ci ha consegnato: essere servitori dei giovani, offrire loro speranza e senso per un domani migliore”.

Nel suo imponente discorso don Fabio ha invitato i presenti a trasformare la memoria in impegno, guardando al futuro in modo positivo e propositivo. “Chiamati a essere segni di speranza” questo il titolo scelto dal sacerdote maltese. “Come educatori e pastori, insieme a tante persone di buona volontà, vogliamo che questo anniversario sia testimonianza di gratitudine e di responsabilità verso i giovani e il loro futuro. In una cultura che rischia di soffocarci con l’indifferenza e l’individualismo, dobbiamo far sì che il nostro impegno diventi sistema, antidoto a ciò che uccide la speranza” ha rimarcato don Fabio Attard.

Inoltre il Rettor Maggiore ha riletto l’attuale crisi educativa, sottolineando “i tempi sono cambiati e hanno conseguenze significative sul quotidiano educativo. Per questo è fondamentale conoscere la vita dei giovani, la loro storia e il loro ambiente: diventa un imperativo per chi desidera essere davvero vicino a loro”.

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