Milano – Sabato 27 settembre, presso l’Istituto Sant’Ambrogio di Milano, si è svolta la Giornata della Scuola Salesiana 2025, che ha visto la partecipazione di quasi 600 docenti provenienti da tutte le scuole salesiane della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. Il tema dell’edizione di quest’anno, “Costruire Alleanze”, ha messo al centro la competenza relazionale del docente, quale chiave per rinnovare e rafforzare il patto educativo tra scuola e famiglia. Sono state approfondite le tecniche e le modalità di incontro tra i docenti e la “costellazione familiare” degli studenti, in particolare riguardo la gestione dei colloqui, in modo da migliorare e rafforzare il rapporto scuola-famiglia.

L’iniziativa, promossa dall’Ufficio Scuola dell’Ispettoria Salesiana ILE, si è articolata in un programma denso e coinvolgente: dai momenti di riflessione plenaria, con la conferenza tenuta dalla prof.ssa Paola Zini, ai dieci workshop paralleli, coordinati da dieci colleghi del dipartimento, dove i partecipanti hanno lavorato su casi concreti, condiviso buone pratiche e cercato insieme nuove strategie. I docenti, provenienti dalle varie realtà dell’Ispettoria, sono stati divisi per tipologia di scuola e provenienza, dai docenti della Primaria fino a quelli degli Istituti Secondari di Secondo Grado. Guidati dai formatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore hanno riflettuto su quali siano i principi e quali le indicazioni pedagogiche per poter condurre un colloquio, prendendo come punto di partenza dei case studies problematici, su cui hanno lavorato in gruppi. Dalla discussione dei casi è emersa l’importanza di stabilire una relazione circolare, guidando l’ascolto intenzionale durante il colloquio, ed è stata messa in luce la necessità di una professionalità capace di gestire anche il setting e la preparazione prossima e remota.

Ad aprire la giornata, il saluto dell’Ispettore, don Roberto Dal Molin, che ha ricordato con forza il senso profondo della missione educativa salesiana nel tempo presente: “La qualità della scuola è frutto delle relazioni che viviamo coi nostri allievi, tra docenti, tra salesiani e laici, con tutto il personale tecnico amministrativo che ogni giorno dà vita all’ambiente educativo e non può non tessere alleanze con le famiglie.” L’adozione imminente di una Policy per la Tutela dei Minori e degli Adulti vulnerabili da parte delle opere salesiane italiane, annunciata a Catania il 26 settembre, e che il Comitato Scuola dell’Ispettoria Lombardo Emiliana adatterà lunedì al contesto in aggiunta alle Linee Guida già in vigore, rappresenta un ulteriore passo in avanti verso una scuola attenta, sicura, capace di custodire e promuovere ogni giovane nella sua unicità.

Al cuore della mattinata, l’intervento della prof.ssa Paola Zini, docente associato di Pedagogia generale e sociale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha guidato la riflessione con una prospettiva tanto concreta quanto profonda. Ad introdurla, un intervento dell’Incaricato Ispettoriale Scuola, don Stefano Mascazzini.

È emersa con chiarezza – ha sottolineato la prof.ssa Zini – l’importanza di costruire una relazione circolare con le famiglie, fondata sull’ascolto e sulla preparazione. Un colloquio non è mai solo uno scambio di informazioni, ma un incontro che va pensato nei tempi, nei modi, nelle presenze. Occorre una postura professionale capace di accoglienza e attenzione”.

I workshop, iniziati alle ore 10:45, subito dopo l’intervento della prof.ssa Zini, hanno dato ai docenti la possibilità di interrogarsi su quali strumenti pedagogici possano rendere più efficace il dialogo con le famiglie: la definizione di un setting adatto, la cura nei tempi, la gestione delle aspettative reciproche. Un lavoro che ha restituito a tutti i partecipanti la consapevolezza che, oggi più che mai, il docente è chiamato ad essere non solo trasmettitore di contenuti, ma mediatore di relazioni educative, soprattutto in un periodo in cui le relazioni familiari si stanno ampliando in quella che la prof.ssa Zini ha definito una “costellazione familiare”.

Subito dopo i workshop i 500 docenti, insieme ai formatori e alla comunità salesiana hanno riempito i banchi della Basilica di Sant’Ambrogio per partecipare alla celebrazione della messa presieduta dall’Ispettore.

“Alzati e vai” è l’invito che il Signore rivolge a noi oggi alle prese con le prime settimane del nuovo anno scolastico. Anche se siamo arrivati in una scuola di don Bosco per diversi motivi anche all’insegna della causalità o della necessità, non è fuori luogo pensare che in qualche modo il Signore ci abbia dato l’opportunità di dedicarci ai bambini, ragazzi e giovani con il suo spirito di dedizione. Vogliamo ribadire la nostra fiducia in Lui affidandogli allievi e famiglie, vogliamo essergli grati per la fiducia che ripone in noi.” Così don Dal Molin ha iniziato la sua omelia, ricordando il titolo della proposta pastorale elaborata dal Movimento Giovanile Salesiano e dalla Famiglia Salesiana in Italia, e che accompagnerà il cammino educativo e spirituale per il 2025-26. 

Durante l’omelia è stata ricordata la figura di San Vincenzo di Paoli, con un invito ai docenti presenti all’omelia a ricordare l’esempio del santo e a farlo proprio anche nel contesto educativo.

Una giornata che si è chiusa con la gioia di sentirsi comunità educativa, animata da una passione condivisa per l’educazione e il desiderio di essere, ogni giorno, testimoni credibili di una speranza che si costruisce insieme. In modo peculiare ha stupito molti trovare tra sconosciuti una intesa e una convergenza forti: “si vede che lavoriamo tutti con lo stesso spirito di don Bosco“.

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