La “Manzana Histíorica” di Viedma – monumento storico nazionale, che ospita la cattedrale cittadina, un museo e una scuola salesiani – è stata testimone di un emozionante evento che si è svolto giovedì 6 novembre 2025, nell’ambito della Notte dei Musei e a pochi giorni dalla ricorrenza liturgica di Sant’Artimedi Zatti (13 novembre): si tratta dell’inaugurazione di una replica dei pannelli dedicati alla figura del santo salesiano coadiutore, che vennero esposti per la prima volta in Italia tre anni fa, in occasione della canonizzazione dell’infermiere salesiano.

Alla cerimonia erano presenti Ana Maria Zatti, pronipote del sig. Zatti, nonché il Sindaco di Viedma, Marcos Castro, funzionari comunali e il Vescovo di Viedma, il salesiano Mons. Esteban María Laxague.

La mostra è stata commissionata, progettata e ceduta al comune di Viedma dall’Ispettoria salesiana dell’Italia Lombardo-Emilia (ILE), ed è una replica fedele dei pannelli sulla vita e l’opera di Sant’Artemide Zatti che vennero installati tre anni orsono nella Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Roma, sita nell’opera che ospita la Congregazione Salesiana.

Creata dal designer grafico Andrea Cusini, con il contributo fotografico dell’Archivio Storico Salesiano dell’Ispettoria “Beato Ceferino Namuncurá” dell’Argentina Sud, con sede a Bahía Blanca, ha visto l’adattamento e la traduzione a cura della Direzione dell’Identità Comunitaria e del Patrimonio Storico della Municipalità di Viedma e dal designer grafico Franco Barion.

Durante la cerimonia d’inaugurazione, Mons. Laxague ha sottolineato il valore trascendente del sig. Zatti per la comunità cittadina, ricordando le sue esperienze in quegli stessi spazi che ora ospitano la mostra, dove affrontò la sua malattia e coltivò la sua vocazione al servizio.

“Che bello sentire Zatti qui, come uno dei nostri; qui ha incontrato Ceferino Namuncurá, entrambi pieni di ideali”, ha detto il vescovo salesiano. Poi ha anche sottolineato l’impatto che la figura di Zatti ha avuto sulla vita di molti, sottolineando che il suo lascito è un insegnamento sulla dedizione concreta verso gli altri.

Il vescovo ha anche sottolineato l’importanza di Viedma come “porta aperta per chi viene”, esortando la comunità a trovare al suo interno uno spirito solidale simile a quello di Zatti “una persona che sapeva accogliere, accompagnare e dare una mano”.

Infine, Mons. Laxague ha ringraziato i mentori di questa opera, augurando che il cortile dell’Istituto “San Francesco” – parte della “Manzana Histíorica” – continui ad essere un luogo d’incontro dove crescano la fraternità, l’amicizia e i progetti di bene per tutti.

E ha concluso il suo intervento citando ancora Sant’Artemide Zatti: “Bisogna fare del bene, ma farlo bene”.

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