IL MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE, Don Fabio Attard

Un confratello mi ha detto: «Padre, abbiamo solo bisogno della tua vicinanza, del tuo ascolto, della tua preghiera. Questo ci consola, ci incoraggia e ci dà forza e speranza perché continuiamo a servire i giovani, poveri e feriti, impauriti e terrorizzati!»

Il 25 marzo 2025 la Chiesa celebra la solennità dell’annunciazione dell’Angelo Gabriele a Maria. Una delle solennità più significative per la fede cristiana. In questa solennità noi facciamo memoria dell’iniziativa di Dio che entra a far parte di quella storia umana che lui stesso ha creato. In quel giorno nella Santa Eucaristia noi recitiamo il credo e quando professiamo che il Figlio di Dio si è fatto uomo noi credenti ci inginocchiamo come segno di stupore per questa iniziativa meravigliosa di Dio davanti alla quale non ci resta che mettersi in ginocchio.

Nella esperienza dell’annunciazione Maria ha paura: “Non temere Maria” le dice l’Angelo. Dopo che ha espresso le sue domande, essendo rassicurata che si tratta del progetto di Dio per lei, Maria risponde con una semplice frase che rimane per noi oggi un richiamo e un invito. Maria, la Benedetta tra le donne, dice semplicemente: “Sia fatto di me secondo la tua parola”.

Il 25 marzo passato il Signore ha bussato sulla porta del mio cuore attraverso la chiamata che i miei fratelli al Capitolo Generale 29° mi hanno rivolto. Mi hanno chiesto di mettermi disponibile per assumere la missione di essere Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, la Congregazione di San Francesco di Sales. Confesso che lì per lì sentivo il peso dell’invito, momenti che disorientano, perché quello che il Signore stava chiedendomi non era una cosa leggera. Il punto è che, quando arriva la chiamata, noi come credenti entriamo in quello spazio sacro dove sentiamo forte il fatto che è Lui che prende l’iniziativa. La strada davanti a noi è solo quella di abbandonarsi semplicemente nelle mani di Dio, senza se e senza ma. E tutto questo naturalmente non è facile.

«Vedrai come il Signore lavora»

In queste prime settimane mi sto ancora chiedendo, come Maria, che senso ha tutto questo? Poi, pian piano, comincio ad arrivare quella consolazione che una volta mi diceva un mio Ispettore: “Quando il Signore chiama è Lui che prende l’iniziativa, da Lui dipende quello che si fa. Tu solo tieniti pronto e disponibile. Vedrai come il Signore lavora”.

Alla luce di questa esperienza personale, ma di portata assai ampia, perché si tratta della Congregazione Salesiana e della Famiglia Salesiana, mi sono immediatamente rivolto ai miei cari fratelli Salesiani. Fin dal primo momento ho chiesto loro che mi accompagnino con la loro preghiera, la loro vicinanza, il loro sostegno.

Devo confessare che in queste prime settimane già sento che questa missione deve ispirarsi a Maria. Lei dopo l’annunzio dell’Angelo si mise in cammino per aiutare sua cugina Elisabetta. E così mi sono messo a servire i miei fratelli, ad ascoltarli, condividendo e assicurando loro il sostegno di tutta la Congregazione, specialmente per coloro che vivono in situazioni di guerre, conflitti e povertà estreme.

Mi ha colpito il commento di un Ispettore che con i suoi confratelli sta vivendo una situazione estremamente difficile. Dopo un colloquio molto fraterno mi ha detto: “Padre, abbiamo solo bisogno della tua vicinanza, del tuo ascolto, della tua preghiera. Questo ci consola, ci incoraggia e ci dà forza e speranza perché continuiamo a servire i giovani, poveri e feriti, impauriti e terrorizzati!” Dopo questo commento siamo rimasti in silenzio, lui e io, con qualche lacrima che scendeva dai suoi occhi e devo dire anche dai miei.

Finito l’incontro sono rimasto solo nel mio ufficio. Mi sono chiesto se questa missione che il Signore mi chiede di accettare non è forse quella di rendermi fratello accanto ai miei fratelli che soffrono, ma sperano? Che combattono a fare il bene per i poveri e non hanno nessuna intenzione di smettere? Sentivo dentro di me una voce che mi diceva che vale la pena dire ‘sì’ quando il Signore bussa, costi quel che costi!

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