Da Note di Pastorale Giovanile, la prima puntata della rubrica: “Buongiorno scuola”.
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1. RISONANZA ESISTENZIALE
Settembre porta con sé il profumo dell’inizio: zaini nuovi, quaderni bianchi, buoni propositi che si affacciano timidi nel cuore. Per gli adolescenti, ricominciare significa confrontarsi con una duplice sfida: da un lato la nostalgia delle vacanze appena concluse, dall’altro l’eccitazione per ciò che verrà. È il mese delle domande non dette: “Sarò all’altezza quest’anno? Riuscirò a cambiare quello che non mi piace di me? E se i miei compagni mi vedessero diversamente?”.
L’inizio dell’anno scolastico rappresenta una delle poche occasioni in cui la vita offre una sorta di “reset” naturale, un momento in cui è socialmente accettato sognare di essere diversi, migliori, più coraggiosi. Gli adolescenti oscillano tra il desiderio di rinnovarsi e la paura di fallire ancora, tra l’entusiasmo per le nuove possibilità e l’ansia per le responsabilità che crescono. È il tempo in cui i sogni estivi incontrano la realtà quotidiana, creando quella tensione creativa tipica di chi sta crescendo.
Ricominciare significa anche lasciare andare: gli errori dell’anno passato, le delusioni, i rimpianti. Ma significa soprattutto accogliere: nuove amicizie, nuove materie, nuove versioni di sé stessi. In questa dinamica si nasconde uno dei più profondi bisogni dell’animo umano: la possibilità di rinascere, di non essere prigionieri del proprio passato, di credere che il meglio deve ancora venire.
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2. FIGURA BIBLICA
Abramo incarna perfettamente il tema del ricominciare. Quando Dio lo chiama, ha già settantacinque anni: un’età in cui normalmente si pensa alla stabilità, non ai nuovi inizi. Eppure la voce che sente è chiara: “Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò”. Non è solo un viaggio geografico, ma esistenziale: lasciare le certezze per l’incertezza, il noto per l’ignoto, le radici per l’orizzonte.
Abramo non sa dove sta andando, conosce solo la promessa: “Di te farò una grande nazione”. È la condizione di ogni vero inizio: partire senza vedere la meta, fidandosi di una voce che sussurra possibilità nuove. Come gli adolescenti di settembre, Abramo deve confrontarsi con la paura dell’ignoto e la fiducia nel futuro. La sua grandezza non sta nell’assenza di dubbi, ma nella capacità di camminare nonostante i dubbi.
Il suo “sì” diventa paradigma di ogni autentico ricominciamento: non è mai troppo tardi per rispondere a una chiamata che ci invita a essere più di quello che siamo stati finora. In Abramo, ogni studente che varca la soglia della scuola a settembre può riconoscere il proprio bisogno di partire verso una terra promessa che ha il volto dei propri sogni più veri.
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3. PAROLE DI GESÙ E DI PAPA FRANCESCO
Gesù nel Vangelo dice: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23). Quel “ogni giorno” è rivoluzionario: non si tratta di una decisione presa una volta per tutte, ma di un ricominciamento quotidiano. Ogni mattina offre la possibilità di scegliere nuovamente chi essere, di prendere la propria croce – cioè le responsabilità e le sfide della propria età – e di seguire una strada che porta oltre se stessi.
Papa Francesco, parlando ai giovani, ha detto: “Non abbiate paura di sognare in grande! I sogni grandi sono quelli che hanno la forza di muovere la vostra esistenza. Non accontentatevi di volare basso, ma nutrite sogni grandi”. Queste parole risuonano particolarmente a settembre, quando l’anno nuovo si apre come una pagina bianca su cui scrivere sogni coraggiosi.
Il Papa invita i giovani a non aver paura del ricominciamento, perché ogni inizio porta con sé la possibilità di scoprire capacità nascoste, di superare i propri limiti, di costruire qualcosa di bello per sé e per gli altri. L’invito è a vedere settembre non come una ripetizione del passato, ma come un’opportunità unica e irripetibile di crescere.
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4. TESTIMONI DI SANTITÀ
Il beato (dal 7 settembre santo) Carlo Acutis rappresenta perfettamente lo spirito del ricominciamento giovanile. Morto a soli quindici anni nel 2006, Carlo ha saputo trasformare ogni giorno della sua breve vita in un nuovo inizio, utilizzando le tecnologie che i suoi coetanei usavano per svago come strumenti di evangelizzazione. La sua passione per l’informatica non è rimasta un hobby, ma è diventata missione: ha creato una mostra sui miracoli eucaristici che continua a girare il mondo anche dopo la sua morte.
Carlo dimostra che ricominciare non significa necessariamente stravolgere tutto, ma può significare dare un senso nuovo a ciò che già si fa. Amava dire: “Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Ogni settembre è l’occasione per riscoprire la propria originalità, per non accontentarsi di essere una copia di quello che gli altri si aspettano da noi. La sua testimonianza parla direttamente agli adolescenti di oggi: è possibile essere santi rimanendo pienamente giovani, utilizzando il proprio linguaggio e i propri strumenti.
Altri testimoni che incarnano questo spirito di ricominciamento sono santa Teresa di Gesù Bambino, che ha saputo trasformare la propria “piccola via” in un cammino di santità accessibile a tutti, e san Domenico Savio, l’allievo di don Bosco che ha fatto della quotidianità scolastica un percorso di crescita spirituale.
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5. GIOVANI TESTIMONI CONTEMPORANEI
Greta Thunberg (da fine agosto impegnata nel GLOBAL SUMUD FLOTILLA per rompere l’assedio a Gaza) rappresenta un esempio paradigmatico di come un adolescente possa trasformare un nuovo inizio in una rivoluzione globale. Quando a quindici anni ha deciso di scioperare da scuola per il clima, ha trasformato un gesto apparentemente piccolo in un movimento mondiale. La sua storia dimostra che ricominciare può significare anche avere il coraggio di rompere gli schemi, di dire “no” a un mondo che non ci piace per costruirne uno migliore.
Greta ha saputo trasformare la propria diversità – vive con la sindrome di Asperger – in una forza, dimostrando che ogni inizio autentico parte dall’accettazione di sé e dalla valorizzazione delle proprie caratteristiche uniche. Il suo esempio parla a tutti quegli adolescenti che a settembre si chiedono se le loro peculiarità siano un limite o una risorsa: la risposta di Greta è chiara, possono diventare la chiave per cambiare il mondo.
La sua determinazione nel ricominciare ogni giorno la propria battaglia per l’ambiente insegna che i veri cambiamenti nascono dalla costanza quotidiana, dal non arrendersi di fronte alle difficoltà, dal credere che anche una singola persona può fare la differenza.
Altri giovani testimoni contemporanei sono Malala Yousafzai, che ha trasformato un attentato in una nuova opportunità per lottare per l’educazione delle ragazze, e William Kamkwamba, il giovane del Malawi che ha costruito mulini a vento per portare elettricità nel suo villaggio, dimostrando che anche con risorse limitate si può ricominciare e costruire un futuro migliore.
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6. PROPOSTE OPERATIVE
Impegno personale: “Il mio manifesto di settembre” Ogni studente è invitato a scrivere un breve manifesto personale (massimo 200 parole) in cui dichiara chi vuole essere quest’anno. Non si tratta di una lista di buoni propositi impossibili, ma di tre aspetti concreti su cui vuole lavorare: un talento da sviluppare, una paura da superare, un contributo da dare alla comunità scolastica. Il manifesto va conservato nel diario e riletto periodicamente per verificare i progressi.
Impegno di classe: “Il muro dei sogni condivisi” La classe crea un grande pannello (fisico o digitale) dove ognuno inserisce un sogno per l’anno che inizia. I sogni possono essere personali, ma anche collettivi: migliorare il clima di classe, organizzare un evento speciale, sostenere una causa sociale. Durante l’anno, il muro viene aggiornato con i progressi raggiunti, le difficoltà incontrate, i sogni che si modificano. A giugno diventerà la testimonianza visiva del cammino compiuto insieme.
L’obiettivo è trasformare settembre da mese delle ansie a mese delle possibilità, creando una cultura del ricominciamento positivo che coinvolga tutta la comunità scolastica.
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7. NOTE PER L’EDUCATORE
Il tema del ricominciamento tocca corde profonde nell’animo adolescenziale: il desiderio di autorealizzazione si scontra spesso con la paura del fallimento e il bisogno di conformità sociale. L’educatore deve saper cogliere questa tensione senza banalizzarla, aiutando i ragazzi a distinguere tra cambiamenti autentici e mode passeggere.
È fondamentale evitare la retorica dei “buoni propositi” che spesso genera sensi di colpa quando non vengono mantenuti. Meglio concentrarsi sul concetto di “processo” piuttosto che di “risultato”: ricominciare è un atteggiamento, non un traguardo. Gli adolescenti hanno bisogno di sentire che è normale attraversare momenti di incertezza e che la crescita non è lineare.
Dal punto di vista didattico, settembre offre l’opportunità di collegare il tema agli inizi delle grandi civiltà (storia), ai cicli naturali (scienze), ai romanzi di formazione (letteratura), alle biografie di personaggi che hanno saputo reinventarsi (tutte le discipline). È importante valorizzare le storie di ricominciamento presenti nella classe stessa: famiglie che hanno cambiato paese, studenti che hanno superato difficoltà, talenti che sono emersi nel tempo.
L’educatore deve anche essere attento ai segnali di chi fatica a ricominciare: alcuni adolescenti possono vivere settembre come un momento di particolare fragilità, soprattutto se l’anno precedente è stato difficile. In questi casi, il ricominciamento va accompagnato con delicatezza, valorizzando anche i piccoli passi e costruendo fiducia gradualmente.