Con l’XI successore di Don Bosco, don Fabio Attard, la Famiglia Salesiana del Sud Italia, Albania, Kosovo, Montenegro e Malta ha vissuto il 3 e 4 maggio un fine settimana memorabile, ricco di Grazia e autentica Salesianità nella cornice del Pontificio santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario.
Il sabato pomeriggio, don Attard è stato accolto da 450 giovani durante la Festa del Movimento Giovanile Salesiano. La sua presenza ha reso viva e tangibile quella di Don Bosco in un clima di gioia tra le note dell’inno “Hope”. La serata è proseguita con uno spettacolo musicale e circense, seguito da un intenso momento spirituale al quale il Rettor Maggiore ha preso parte insieme all’Ispettore SDB don Gianpaolo Roma e all’Ispettrice FMA suor Ivana Milesi: il Rosario itinerante che, partito dal piazzale dell’evento, ha raggiunto la Basilica con la “Buonanotte salesiana” e il Mandato missionario di 34 giovani.
La domenica ha visto il culmine dell’evento con il Giubileo della Famiglia Salesiana, che ha riunito circa 2000 consacrati, consacrate e laici appartenenti ai 13 Gruppi della Famiglia Salesiana operanti nel Meridione. Al fianco del Rettor Maggiore, oltre all’Ispettrice FMA e l’Ispettore SDB, erano presenti anche don Joan Lluís Playà, Delegato Centrale per la FS, e Antonio Boccia, Coordinatore mondiale dei Salesiani Cooperatori. La mattinata è stata animata da testimonianze, esibizioni artistiche nell’entusiasmo di tanti foular colorati sventolati al cielo. Il momento centrale è stata la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Attard, sotto lo sguardo materno dell’icona della Madonna del Rosario.
Durante il suo discorso sul palco, il Rettor Maggiore ha posto l’accento sull’importanza della sinodalità e della collaborazione all’interno della Famiglia Salesiana e con la Chiesa locale. «Incoraggio i vari Gruppi ad avere una visione ampia – ha detto –. Dicevo ai giovani durante la Buonanotte salesiana che Don Bosco aveva un Globo terrestre sulla scrivania e un secondo Globo nel cuore. Noi siamo figli di un uomo per cui il futuro non era una minaccia, ma una promessa: una fonte di coraggio e di Speranza. Se smettiamo di coltivarla, saranno i giovani a pagarne il prezzo, e questo non possiamo permettercelo. Ispirati da Maria, lasciamoci guidare dalla volontà di Dio e mettiamoci in cammino oggi, perché il domani sia più dignitoso per i giovani».