Il 18 settembre ha dato avvio, con l’incontro della Commissione Nazionale Formazione, la prima fase del cammino di Ridisegno dell’Italia Salesiana, che vedrà coinvolte le varie realtà salesiane con alcune sessioni di ascolto focalizzato. Ricordiamo che questa fase durerà fino a gennaio 2026, e sarà composta di 14 incontri a livello nazionale e con 6 incontri nelle Ispettorie ascoltando dei gruppi selezionati rappresentativi del territorio.

L’ascolto è stato guidato dai dott.ri Stefano Bucci e Fabrizio Carletti del Centro Studi Missione Emmaus, incaricati dalla Presidenza CISI per l’accompagnamento del processo di ridisegno.

Gli incontri di ascolto dei Circoli Ispettoriali

Da settembre ad oggi sono già state ascoltate 3 ispettorie: Italia Centrale, Italia Lombardia-Emiliana, Italia Nord-Est.

Si è trattato di incontri molto intensi, in cui i partecipanti – espressione delle diverse componenti della realtà salesiana, dei diversi ambienti e di diverse età – hanno accolto l’invito del loro Ispettore per riflettere insieme sulle prospettive di un cammino nuovo a livello presenza salesiana in Italia. Il clima degli incontri è stato sempre positivo e, anche quando si affrontavano criticità organizzative, tutto era presentato non come accusa ma come desiderio a crescere tutti nella missione comune.

Gli incontri ispettoriali hanno per prima cosa chiesto ai partecipanti di mettere in evidenza quelle che loro percepiscono come luci (punti di forza e di crescita) e come ombre (criticità o elementi di fragilità) della propria esperienza salesiana.

È emerso il valore e la validità delle proposte formative rivolte sia ai salesiani che ai laici. L’Ispettoria Lombardo-Emiliana sottolinea la validità del modello di accompagnamento per le “figure di sistema” (Direttori, Presidi, ecc.), dove si condividono fatiche e successi. Si nota trasversalmente come sta crescendo la collaborazione tra salesiani e laici ed è anche in crescita la collaborazione dei giovani; sta crescendo anche la collaborazione con le FMA, anche se ancora avviene troppo spesso occasionalmente per esigenze del momento. Le occasioni di incontri ispettoriali sono viste come “boccate d’aria” dove si creano legami di famiglia.

Nell’Ispettoria dell’Italia Centrale l’équipe della missione è stato un passo in avanti e coerente a quelli fatti nel recente passato, dando più organicità alla pastorale ed evitare che le diverse realtà si parlassero addosso, così come l’Equipe Laici, composta da religiosi e laici per accompagnare le case a conduzione laicale è risultata molto importante e utile.

Nell’Ispettoria del Nord-Est la buona organizzazione ispettoriale è apprezzata, in quanto è in grado di gestire la complessità e diversità delle opere e far sentire i vari soggetti coinvolti accompagnati. Conferma inoltre la vitalità del carisma e una forte condivisione dei valori e degli obiettivi anche con i laici.

Sul piano delle ombre un tema ricorrente è stato quello dell’autoreferenzialità: poca attenzione alle proposte del territorio e della Chiesa locale. Così come il tema della qualità della vita dei consacrati, con salesiani a cui sono affidati molteplici incarichi e si trovano in fatica, con riflessi negativi sulla progettazione e nelle relazioni.

Dalle ispettorie emerge una necessità di coordinamento e di indirizzo nazionale che aiuterebbe ad uscire dai particolarismi e personalismi, custodendo però la ricchezza della diversità presente nei territori.

Dagli incontri nazionali 

Ad oggi sono stati realizzati anche 5 incontri di ascolto a livello nazionale: Commissione Nazionale Formazione, Ufficio Nazionale di Animazione Sociale, Coordinamento di PG, CCEP del Centro Nazionale, Consiglio Direttivo del CNOS Scuola.

Gli ascolti ai gruppi nazionali sono avvenuti all’interno dei loro appuntamenti fissati in calendario. Incontri molto intensi, vista la competenza e lo sguardo nazionale emergeva ai tavoli. Questo ascolto, rispetto a quello ispettoriale, era infatti più tecnico, in quanto si chiedeva, dopo una prima fase di risonanza sugli elementi carismatici salesiani, di analizzare alcuni elementi sistemici dell’organizzazione del livello nazionale rispetto ai vari ambiti di missione.

A livello strategico, emerge dall’incontro con la PG una frammentazione ispettoriale che va superata per ottenere una “grammatica comune”. L’orientamento principale è costruire un Centro Nazionale con una reale e significativa funzione di accompagnamento del governo (non solo di animazione). Tale Centro dovrà definire un quadro strategico nazionale e priorità condivise, garantendo procedure chiare e il governo dei processi (come la formazione delle figure chiave). Dal Coordinamento PG emerge anche il possibile ruolo che potrebbero svolgere le Delegazioni nazionali di ambito dotate di adeguate risorse. Così come per il CCEP del Centro Nazionale

Avere una grammatica comune è chiesto anche alle Scuole. Occorre una riflessione sulle priorità per le scuole salesiane al di là delle differenze territoriali. Una riflessione legata alla nostra identità affinché non ci si limiti ad inseguire delle mode.

Per l’Animazione Sociale è necessario un adeguato riconoscimento degli enti civilistici che rischiano di non essere visti dalle Comunità Educative Pastorali, quando svolgono un ruolo prezioso e di prossimità con i giovani.

Il Centro Nazionale potrebbe alleggerire alcune incombenze che ricadono oggi sulle strutture locali, liberando energia da dedicare ai giovani, così come svolgere un importante ruolo di advocacy, oltre alla chiarezza necessaria sulle deleghe e le procedure.

Siamo solo ad una fase di ascolto iniziale, ma questo permette di avere un primo quadro complesso ma interessante, con diversità di vedute ma uno stesso spirito e passione, secondo il cuore di don Bosco.

 

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