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Lettera dell’Economo Generale per la lotta a COVID-19

Riportiamo la lettera dell”economo generale, sig. Jean Paul Muller, SDB, agli Ispettori salesiani di tutto il mondo di fronte all’avanzare del coronavirus a livello globale pubblicata sul sito dell’agenzia di stampa salesiana InfoAns.

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Raccomandazioni per prevenire i contagi, suggerimenti su come continuare ad aiutare la popolazione nei diversi contesti locali, e infine dei piccoli spunti per trarre degli insegnamenti da questa pandemia: questi sono gli elementi fondamentali di una fraterna lettera inviata dall’Economo Generale, sig. Jean Paul Muller, SDB, agli Ispettori salesiani di tutto il mondo di fronte all’avanzare del coronavirus a livello globale.

“Caro Ispettore, spero che tu sia riuscito a tornare a casa. Puoi immaginare quanto siamo preoccupati per la situazione…” esordisce con fraternità il sig. Muller. Il quale prosegue poi ricordando alcune delle più note e basilari misure igieniche per la tutela personale e il contenimento dei contagi, prima di suggerire alcune osservazioni specifiche per le comunità religiose salesiane.

I nostri modelli sono Don Bosco ed i suoi ragazzi al tempo di un’epidemia di colera. Più recentemente, abbiamo avuto i nostri coraggiosi confratelli in Sierra Leone ed in Liberia ai tempi dell’Ebola”.

Per questo l’Economo Generale invita ad avere particolare cura delle persone più esposte al rischio di contagio, come “gli anziani” o “le persone affette da malattie croniche come il diabete”, senza tuttavia “presumere che i bambini siano al sicuro”.

Oltre ad evitare panico e psicosi, il sig. Muller ricorda l’importanza di “seguire scrupolosamente le leggi o le linee guida fornite dalle autorità civili” e di testimoniare a “studenti, parrocchiani e benefattori che le rispettiamo”, per essere di buon esempio e favorire l’adozione massiccia delle buone pratiche.

Oltre alla testimonianza, l’Economo Generale ricorda anche l’impegno alla solidarietà, proponendo alcune opzioni specifiche per questo tempo di pandemia: “Possiamo produrre mascherine nei nostri istituti e fornirle anche al pubblico? … Fai in modo che il sapone sia liberamente e abbondantemente disponibile per tutti coloro che stanno con noi… Disponiamo di stanze o spazi in cui i confratelli o gli studenti possano restare isolati nel caso in cui abbiano sintomi? … Possiamo essere pronti ad accogliere i malati nel caso in cui gli ospedali della tua zona siano al collasso?”.

Infine, il sig. Muller invita anche a trarre una morale da tutto ciò che tale pandemia sta comportando nel mondo. Dopo l’importanza della solidarietà quale architrave di ogni relazione umana, egli richiama l’importanza dell’igiene personale e ambientale, di una sana alimentazione, di stili di vita salutari, così come le possibilità di innovazione didattica e di evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione sociale, fino ad arrivare ad un rapporto più autentico con Dio, nella consapevolezza dei propri mezzi e dei propri limiti.

 

Il docente del XXI secolo: la sfida della scuola Salesiana

Sabato 13 ottobre all’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio di Milano, i docenti  delle scuole di ogni ordine e grado dell’Ispettoria Salesiana Lombardo-Emiliana, si sono ritrovati per una mattinata di formazione e, di dibattito sul tema “La professionalità del docente nel XXI secolo”. Hanno partecipato alla Tavola Rotonda, moderata dal prof. Alberto Introini, il salesiano don Pietro Mellano, Presidente Nazionale CNOS Scuola, il dottor Damiano Previtali, Dirigente MIUR SNV e il professor Franco Nembrini, Rettore Emerito “La Traccia”.

Ogni relatore, dal proprio osservatorio privilegiato, ha condiviso la sua idea di professionalità docente, ha cercato di evidenziare le caratteristiche per essere un docente efficace e competente nella difficile sfida di educare bambini, ragazzi e giovani ad affrontare nel migliore dei modi la realtà quotidiana; una scuola in continuo movimento richiede insegnanti preparati e in grado di comprendere che ormai l’apprendimento va al di là della cattedra e delle sole lezioni frontali.

È necessario raggiungere standard professionali che non comprendano solo aspetti disciplinari, didattici, metodologici e relazionali, ma che interessano l’aspetto della crescita del giovane nella vita di tutti i giorni, nella relazione con i compagni, con i genitori e con gli stessi docenti.

Naturalmente per svolgere il ruolo di docente è necessaria una passione educativa connotata dal carisma salesiano che pone al centro di ogni apprendimento la persona.

Dopo un’intensa mattinata di dibattito, è stata celebrata la Santa Messa, presieduta dall’Ispettore don Giuliano Giacomazzi, a cui è seguito il pranzo comunitario preparato e servito dai ragazzi del Centro CNOS FAP Turistico Alberghiero di Arese.