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Liberi di scegliere: anche Salesiani per il Sociale firma il protocollo per sottrarre i minori alle mafie

Da Avvenire.

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di Angela Picariello

«Il protocollo siglato oggi (ieri per chi legge, ndr) è un segno di fondamentale importanza che amplia la rete tra associazioni e istituzioni per coltivare fra i giovani, soprattutto quelli a rischio, una corretta cultura della legalità», così il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente onorario dell’associazione Fonte d’Ismaele, una delle cinque realtà associative coinvolte nel progetto “Liberi di scegliere” finalizzato a sottrarre i familiari e soprattutto i minori alla contaminazione “criminale”. Il protocollo è stato firmato ieri mattina dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, con il concorso di quattro ministeri (Interno, Istruzione, Università e Ricerca e Famiglia), della Conferenza episcopale italiana e di alcune associazioni, con la Fonte d’Ismaele, la onlus Salesiani per il sociale, il Centro Elis, l’associazione Cometa, e la Fondazione di comunità San Gennaro, che si aggiungono a Libera, che diede inizio al progetto, a Reggio Calabria, col giudice minorile Roberto di Bella, ora a Catania.

Nel protocollo sono coinvolti nuovi uffici giudiziari: a quello di Reggio Calabria si aggiungono Catania, Palermo e Napoli. In un incontro a palazzo Giustiniani il fondatore di Libera don Luigi Ciotti ha raccontato di un incontro tenuto segreto, fra le madri che hanno aderito al progetto e papa Francesco. «Vi incoraggio e vi benedico, non siete sole», disse il Papa in quella circostanza, ha rivelato ieri don Ciotti: «Bene il rinnovo del protocollo, ma ora servono i fatti». «Strappare i figli dei mafiosi dal contesto familiare impartendo loro educazione e legalità è fondamentale», ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio. «Questo protocollo tocca un elemento fondamentale, la rottura del circuito familiare-mafioso», ha aggiunto Matteo Piantedosi (Interno). Ora però «occorre una cornice legislativa», ha auspicato la senatrice del Pd Enza Rando, coordinatrice del Comitato “Cultura della legalità e protezione dei minori”, che ha promosso l’incontro di ieri, al quale hanno partecipato, fra gli altri, il giudice Di Bella e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, della Lega, che ha personalmente assunto l’impegno, per il governo, di fare al più presto di questo progetto una legge dello Stato.

 

Ups, corso di formazione per docenti sull’educazione emozionale

Venerdì 12 e sabato 13 aprile 2024 l’Istituto di Psicologia dell’Università Pontificia Salesiana ha organizzato un corso di formazione e aggiornamento con cui si vuole fornire competenze teoriche e pratiche sulle dinamiche e lo sviluppo delle competenze emotive a scuola.

Il corso pone l’accento sulle possibilità di un intervento mirato alla prevenzione e alla promozione di un benessere socio-relazionale-emotivo nella scuola, l’obiettivo è fornire un’alfabetizzazione emotiva che consenta agli alunni di diventare emotivamente competenti, prerequisito fondamentale per lo sviluppo umano verso l’età adulta. Utilizzando un approccio teorico integrato e materiale operativo per strutturare una efficace educazione emozionale nelle diverse fasi evolutive e nei diversi gradi di scuola.

Obiettivi del corso

  • comprendere che cosa sono le emozioni, come si formano e come possiamo aiutare gli studenti a riconoscerle e gestirle nei contesti scolastici ed educativi;
  • comprendere che ruolo gioca l’educazione emotiva, nella crescita e nell’apprendimento e come si può sviluppare nell’ottica di rendere gli alunni più consapevoli e autonomi nello sviluppo della loro intelligenza emotiva;
  • aumentare le competenze per far sviluppare le capacità emozionali negli alunni;
  • aumentare la competenza concreta dei docenti nella gestione delle emozioni all’interno della classe e della scuola;
  • aumentare le competenze nello sviluppo dell’autoregolazione emozionale;
  • migliorare la collaborazione scuola-famiglia.

Destinatari

  • Insegnanti (di ogni ordine e grado)
  • Dirigenti Scolastici
  • Psicologi scolastici
  • Educatori

Programma

Modulo 1 – Competenza e intelligenza emotiva | Prof. Alessandro Ricci (venerdì 12 aprile ore 15.00-19.00): L’educazione socio-affettiva; Sviluppo, competenza e intelligenza emotiva; Autoregolazione emozionale; Emozioni e nuove tecnologie; Educazione emozionale a scuola e in famiglia.

Modulo 2 – Come educare e lavorare sulle emozioni | Prof. Marco Maggi (sabato 13 Aprile ore 9.00-13.00):Percorsi specifici sulle emozioni primarie; Percorsi educativi-didattici, differenziati per età e ordine di scuola; Percorsi che approfondiscono l’educazione emozionale attraverso discipline didattiche e settori.

Modulo 3 – Educare all’ascolto e all’empatia tra scuola e famiglia | Proff. Alessandro Ricci – Marco Maggi (sabato 13 Aprile ore 14.00-18.00):Attività e strumenti per implementare l’ascolto e l’empatia; Collaborazione e alleanza educativa famiglia-scuola.

Sede: Università Pontificia Salesiana, Piazza dell’Ateneo Salesiano, 1, 00139-Roma
Durata: 12 ore
Tempi e modalità d’iscrizione: entro il 10 aprile 2024, compilare il modulo al seguente link
l modulo d’iscrizione è raggiungibile tramite il seguente link:

https://forms.gle/hb8KCKxpG2KL66SJ7

Costo: 100,00 euro (IBAN: IT76T0569603219000004600X29 – intestato a PONTIFICIO ATENEO SALESIANO)
Previsto il pagamento tramite la CARTA DEL DOCENTE  – Il corso è registrato sulla piattaforma S.O.F.I.A. (id 92002)
tel: + 39 06 87290 308 / e-mail: psicologia@unisal.it

Convegno “Giovani e sessualità. Sfide, criteri, percorsi educativi”

Dal sito dell’Università Pontificia Salesiana.

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Il convegno rappresenta il punto di arrivo di un percorso di riflessione e ricerca che l’Università ha avviato nel 2022 coinvolgendo, in modo interdisciplinare, i docenti delle diverse Facoltà e Centri Collegati. Sarà anche l’occasione per condividere i frutti di tale ricerca e promuovere l’accompagnamento dei giovani nell’educazione affettiva e sessuale.

I destinatari sono educatori, religiosi e religiose, preti e operatori pastorali che quotidianamente si trovano a relazionare con il mondo giovanile.

L’apertura dei lavori è prevista per venerdì 1° marzo 2024 alle ore 16:00 e proseguiranno per tutta la giornata di sabato 2 marzo. Domenica 3 marzo il Convegno terminerà, dopo gli ultimi interventi, con la Celebrazione eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore card. Ángel Fernández Artime, prevista alle ore 12:00. Il Consigliere per la Pastorale Giovanile accompagnerà tutti i lavori.

Tramite il seguente link è possibile visitare il sito web dedicato all’evento, consultare il programma, ed effettuare l’iscrizione a un costo agevolato. La procedura di iscrizione prevede la scelta di due temi di approfondimento programmati per sabato 2 marzo 2024 pomeriggio.

Per eventuali ulteriori informazioni è possibile contattare la Segreteria del Rettore: segreteria.rettore@unisal.it – Tel. 06 87 290 303

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Intervista a don Francesco Preite (Salesiani per il Sociale): “Le due emergenze giovanili sono educazione e lavoro”

Dal Quotidiano di Bari, di Bruno Volpe

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“Le due emergenze giovanili sono educazione e lavoro”: ce lo ha dichiarato in questa intervista a margine dell’ evento “Passato, presente e futuro del quartiere Libertà” (uno dei rioni difficili del capoluogo pugliese) don Francesco Preite, Presidente Nazionale dei Salesiani per il sociale Aps, che per lunghi anni è stato proprio a Bari direttore dell’oratorio dei salesiani al Redentore. La manifestazione barese era inserita nel contesto della interessante iniziativa comunale Community Hub a favore di alcuni rioni problematici come Libertà ed Enziteto. La scelta del Comune si è rivelata un successo mediatico, anche grazie all’ esperienza comunicativa e divulgativa dell’editore Domenico Di Marsico che da par suo ha organizzato pannelli, grafica e ha diretto egregiamente tutto il progetto comunale.

Don Preite, ormai lei svolge a Roma dai Salesiani un ruolo molto delicato soprattutto per quel che riguarda il sociale. Quali le emergenze?
“Direi che le emergenze sono fondamentalmente due. Una la povertà dei minori e si calcola che in povertà ci siano in Italia un milione e duecentomila ragazzi, che tra l’altro disertano la scuola e bisogna valutare il tema dell’abbandono scolastico. Naturalmente, però questa non è una giustificazione, situazioni simili spingono al compimento di reati come abbiamo visto di recente proprio con la retata nella città vecchia a Bari. La repressione, che pur al momento giusto è necessaria, non è la sola risposta, bisogna prevenire. Siamo davanti a situazioni gravi che ci interpellano tutti e scuotono le nostre coscienze. Una seconda emergenza si chiama lavoro e occorrono migliori e più energiche politiche di chiamata al lavoro. Abbiamo bisogno di politiche attive del lavoro efficaci, soltanto il lavoro rende dignità alle persone, non il mero assistenzialismo che pur serve nei momenti critici ed è una valvola di sfogo”.

Torniamo alla educazione che è uno dei punti cardine del fondatore dei Salesiani Don Bosco… “Il lavoro porta a quella che si definisce la santità dell’ ordinario, del feriale, alla correttezza del vivere onestamente ogni giorno”. Lo diceva anche san Josemaria Escrivà de Balaguer fondatore dell’Opus Dei…
“In effetti su alcune cose i due hanno molto in comune come ad esempio il senso del realismo, lo stare con i piedi a terra e gli occhi rivolti al Cielo. Solo il lavoro, e in effetti il santo spagnolo lo diceva, santifica la nostra esistenza, la rende dignitosa e toglie le cattive idee dalla testa”.

Come definisce la situazione attuale del Paese in termini di povertà?
“Grave e tuttavia non entro in questioni politiche che non mi competono. Occorre dare ai giovani risposte chiare, forti e adeguate”.

Lei è stato molto tempo a Bari al Libertà, che cosa dice ai suoi vecchi cittadini?
“Di sognare in grande, è bello. Oggi sono a Roma, svolgo nella Capitale un ruolo difficile e di responsabilità, ma Bari non l’ho mai dimenticata. Resto della idea che educazione e lavoro sono la via che porta alla santità di vita. Specialmente l’apprendere tecnicamente un mestiere e questo è stato un chiodo fisso di San Giovanni Bosco”.

Infine, l’assessora alle politiche giovanili del Comune di Bari Paola Romano che rumors danno candidata sindaco: “Bisogna saper ascoltare prima di tutto i giovani e al Libertà ed altre periferie lo stiamo facendo. Sono concorde che la vera emergenza è educativa, una sfida”. Chiude l’editore Domenico Di Marsico uno degli alfieri del successo della iniziativa: “Il Comune ha fatto una bella cosa, è giusto dedicarsi alle periferie. Io ho messo a disposizione la mia esperienza e soprattutto la voglia di aiutare i giovani a crescere”.

“La gestione della classe e degli alunni difficili”: riprendono i webinar dell’Ups sui temi dell’educazione

Riprendono i webinar organizzati dalI’Istituto di Psicologia dell’Università Salesiana sui temi dell’educazione.

Il primo si terrà lunedì 4 dicembre dalle ore 18.30 – 19.30 dal titolo: “La gestione della classe e degli alunni difficili”, interverranno il prof. Alberto Pellai – Prof. Alessandro Ricci – Prof. Zbigniew Formella – Dott. Marco Maggi.

Si potrà seguire qui:

 

Ladri di futuro, i giovani e le opportunità mancate: al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma si dialoga con le istituzioni

Pubblichiamo il comunicato stampa del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, della crescente difficoltà che s’incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori-base dell’esistenza e di un retto comportamento, difficoltà che coinvolge sia la scuola sia la famiglia e si può dire ogni altro organismo che si prefigga scopi educativi. Possiamo aggiungere che si tratta di un’emergenza inevitabile».( Benedetto XVI – Discorso alla Diocesi di Roma giugno 2007).

Se l’educazione viene lasciata ai margini, in una società che pretende il risultato immediato, il tutto e subito, se non ci prendiamo cura noi dei giovani, prima o poi finisce che lo fa qualcun altro. Ogni occasione mancata, lascia spazio a scenari catastrofici per i giovani. Non si tratta solo di devianza, ma di una condizione di fragilità diffusa che incide non solo sul futuro dei giovani ma inevitabilmente anche sul nostro.

L’abbattimento del tasso di abbandono scolastico resta una delle principali sfide a livello europeo di questo decennio. Soprattutto nel mondo post-Covid, il livello di istruzione appare una variabile sempre più determinante per le condizioni di vita delle persone.

Nell 2022, la percentuale degli studenti italiani che hanno abbondonato la scuola si attesta al l’11,5% degli iscritti, pari al 3,6% in più rispetto ai valori medi UE27; nella Regione Lazio il tasso di abbandono è pari al 7,4%. Apparentemente in discesa negli ultimi anni, il miglioramento complessivo non deve far trascurare due aspetti: se da una parte calano gli abbandoni scolastici “espliciti” (studenti che lasciano la scuola), aumentano quelli “impliciti” ovvero di coloro che, pur completando il percorso di studi, non raggiungono competenze.

A questo stato di disagio, si aggiunge il tasso di criminalità giovanile. I minori denunciati nel 2022 sono stati 29.547 pari al 5% del totale denunciato; mentre quelli arrestati sono stati 4.176 ovvero il 3% sul totale arrestato. I numeri indicano un andamento tendenzialmente in crescita; in particolare negli ultimi due anni, l’incremento è stato significativo: nel 2021 sono stati 30.405 (+15,7% rispetto al 2020) le segnalazioni su minori e 33.723 nel 2022 (+10,9% rispetto al 2021). Si tratta di un dato significativo, che sembra annullare i progressi compiuti in precedenza e che appare coerente con la situazione di disagio giovanile evidenziata da varie ricerche condotte in àmbito psicologico e sociologico.

Mai scenario è più vicino al Borgo Ragazzi don Bosco che insiste sul territorio del V Municipio ed in modo particolare sul quartiere del Quarticciolo che, negli ultimi mesi, è salito agli onori della cronaca a causa di alcuni eventi legati alla malavita.

Sui ragazzi del nostro territorio cerchiamo di intervenire attraverso azioni di prevenzione affinché non siano vittime di quella povertà educativa che porta a lasciare la scuola, a delinquere, ad entrare ai margini della società.

Il 24 novembre, alle ore 9.30 il Borgo Ragazzi don Bosco vuole ribadire con forza che l’educazione è l’unica azione pacifica, per quanto lenta, che oggi abbiamo a disposizione per avviare i giovani a una buona e responsabile vita adulta, per offrire loro la possibilità di costruire il proprio futuro e per combattere povertà, emarginazione e sfruttamento.

Senza giovani non c’è futuro. Per garantire un domani degno di essere chiamato tale, sia per noi adulti che per i giovani, è necessario attivare un lavoro di rete, un percorso di coprogettazione con le istituzioni, divenendo uno dei loro interlocutori privilegiati, una collaborazione con aziende e benefattori per sostenere azioni di intervento mirate e per inserire i giovani esclusi nel mondo del lavoro.

Interverranno:

  • Avv. Civita di Russo, Vice Capo di Gabinetto della Regione Lazio
  • Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma
  • Mauro Caliste, Presidente del V Municipio di Roma
  • Beatrice Fazi, lettura ed interpretazione della storia di un ragazzo
  • Ragazzi
  • Benefattori

 

 

Voci Fraterne, la rivista degli Exallievi torna in classe per parlare ai ragazzi

Voci Fraterne, rivista ufficiale della Federazione Italiana Exallievi ed Exallieve di Don Bosco, ritorna in classe per formare le giovani generazioni al bello ed al corretto, attraverso una lezione di giornalismo che ha avuto come destinatari gli alunni delle classi quinte C e D della scuola primaria dell’istituto comprensivo di Mazzarino, retto dalla dirigente scolastica Rita Cardamone.

La lezione è stata tenuta dal direttore della stessa rivista, Valerio Martorana, che è di Mazzarino e che da 10 anni è alla guida della rivista degli Exallievi d’Italia, in sinergia con le docenti Loredana Gallotta, promotrice dell’iniziativa, con Maria Teresa Cammilleri, Maria Zuccalà, Giuseppa Scebba, Maria Stella Zafarana, la tirocinante Ilenia Arcadipane e la vicepreside Concetta Marino.

Gli alunni delle due classi, nelle giornate di lunedì e giovedì, hanno avuto modo di apprendere che la mission della rivista è quella di informare, formare ed animare tutti gli Exallievi di Don Bosco: “Bisogna avere passione per la narrazione dei fatti, curiosità ed amare la lettura – ha affermato Valerio Martorana- e ciò deve indurre ad esser preparati, a saper leggere il territorio in cui si opera, a radiografarne ogni angolo per essere capaci di ragionare, riflettere e discernere”.

Spiega l’insegnante Loredana Gallotta: “Abbiamo deciso di tenere una lezione di giornalismo con chi se ne occupa, capirne di più per esser preparati, per essere dei bravi educatori. I bambini sono rimasti attenti ed hanno interagito”.

La lezione ha avuto come obiettivo quello di fornire le conoscenze di base sul mondo della stampa, in chiave salesiana, introducendo i ragazzi al lavoro nella redazione di una rivista, con una panoramica sui caratteri distintivi di questa forma di giornalismo: struttura, ruoli e funzionamento della redazione, figure professionali, organizzazione del lavoro, stampa e diffusione.

Ecco l’elenco degli alunni che hanno partecipato. Classe VD: Federico Bascetta, Alessia Bonifacio, Gioele Butera, Mattia Cannarozzo, Ileana Carnevale, Francescapia Catrini, Chiara Collodoro, Filippo Di Benedetto, Giorgia Failla, Laura Filì, Saverio Gesualdo, Anastasia e Giorgia Incarbone, Giuseppe Giacomo Lupo, Viola Narduzzo, Salvatore Vincenzo Neri, Francesca Nolasco, Siria Ottavio, Gabriel Passaro,  Antonino e Rocco Quattrocchi.

Classe VC: Gioia Arcadipane, Kevin Bongiovanni, Salvatore Brancato, Adele Maria Cantello, Larissa Andrea Creanga, Giulia Cusenza, Elia Pio Ferrigno, Gabriel Ficarra, Matteo Galanti, Arcangela Vita Greco, Gabriele Placio Lanaia, Kevin Lo Porto, Nicholas Rosario Miccichè, Arianna Neri, Selene Russo, Filippo Sottosanti, Clarissa Terranova, Gioele Dario Vincenti, Elisea Vitello.

 

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Iusto: Open Day – Presentazione dei corsi di Laurea

A partire da aprile, Iusto darà il via agli Open Day in cui verranno presentati i corsi di Laurea in relazioni pubbliche e comunicazione, scienze dell’educazione, psicologia.   

Di seguito la notizia di IUSTO 
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Entra allo IUSTO!

L’Open Day è un’importante occasione per conoscere e approfondire i corsi di laurea, le modalità di ammissione, le strutture e servizi dell’Ateneo.

Potrai conoscere il Responsabile del corso di laurea, i coordinatori e confrontarti con gli studenti che già frequentano.

L’evento è gratuito ed aperto a tutti, è richiesta la conferma della partecipazione.

Vuoi diventare un professionista della Comunicazione?

ISCRIVITI ALLA LAUREA IN RELAZIONI PUBBLICHE E COMUNICAZIONE!

Baccalaureato o Laurea triennale

Frequenza: settimanale

Il percorso formativo combina una solida preparazione nelle discipline fondamentali per la formazione del professionista della Comunicazione con esperienze pratiche e laboratoriali, con particolare attenzione ai contesti digitali, finalizzate all’acquisizione di competenze essenziali per rispondere alle esigenze più recenti del complesso mondo lavorativo attuale. Il corso ha l’obiettivo di formare futuri professionisti della Comunicazione: nello specifico, la formazione è incentrata sulle competenze e abilità nell’ambito delle Public Relations, Human Resources, Terzo Settore e Organizzazioni.

DATE

  • mercoledì 6 aprile ore 16.30
  • sabato 14 maggio ore 10.30
  • lunedì 13 giugno ore 16.30
  • lunedì 12 settembre ore 14.30

Vuoi diventare Educatore professionale?

ISCRIVITI ALLA LAUREA IN SCIENZE DELL’EDUCAZIONE!

Scegli tra i due percorsi di Baccalaureato o Laurea triennale:

  • EDUCATORE PROFESSIONALE SOCIO-PEDAGOGICO
  • EDUCATORE DEI SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA

Frequenza: settimanale

DATE

  • venerdì 25 marzo ore 16.30
  • venerdì 6 maggio ore 14.30
  • venerdì 10 giugno ore 14.30
  • sabato 10 settembre ore 10.30

Vuoi studiare Psicologia?

ISCRIVITI ALLA LAUREA IN PSICOLOGIA

Baccalaureato o Laurea triennale, scegli se frequentare in settimana o week-end.

DATE

  • venerdì 25 marzo ore 14.30
  • giovedì 5 maggio ore 14.30
  • giovedì 9 giugno ore 14.30
  • venerdì 9 settembre ore 10.00

Vuoi diventare Psicologo e sei già laureato o ti stai per laureare in Psicologia?

ISCRIVITI ALLA LAUREA MAGISTRALE IN PSICOLOGIA!

Corso di Licenza (due anni)

Il Corso di Laurea si propone di formare psicologi in grado di operare nel campo dell’educazione, della salute e delle organizzazioni con competenze e abilità adeguate all’uso di strumenti conoscitivi e di metodologie per la ricerca, la prevenzione, la diagnosi e l’intervento in ambito psicologico a livello individuale, di gruppo, organizzativo e di comunità. Prepara all’esercizio della professione di Psicologo, previo svolgimento del tirocinio post-laurea e superamento dell’esame di Stato previsto per l’iscrizione alla Sezione A dell’Albo professionale.

Potrai scegliere tra tre percorsi, riservati a laureati o laureandi in Psicologia triennale:

  • PSICOLOGIA DEL LAVORO, DELLE ORGANIZZAZIONI E DELLA COMUNICAZIONE
  • PSICOLOGIA CLINICA E DI COMUNITÀ 
  • PSICOLOGIA APPLICATA ALL’INNOVAZIONE DIGITALE

DATE

  • mercoledì 6 aprile ore 14.00
  • mercoledì 11 maggio ore 14.00
  • mercoledì 6 luglio ore 14.00
  • venerdì 9 settembre ore 14.00

Per ulteriori informazioni contatta l’Infopoint (011 2340083) nei seguenti orari: da lunedì a venerdì 10.00-13.30/14.30-17.00

IUSTO

Inaugurazione nuova sede ENFAP a Forlì

Dal sito dell’ispettoria Lombardo emiliana.

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La festa di San Giovanni Bosco 2022 a Forlì è stata impreziosita dall’inaugurazione della nuova sede di Formazione Professionale. L’Opera salesiana ha infatti ampliato la propria offerta formativa con nuovi corsi destinati all’educazione e formazione delle ragazze.

Le ragioni di queste iniziative sono state ben espresse dal Direttore, don Piergiorgio Placci, e da don Gianni Danesi, direttore del CNOS-FAP Emilia-Romagna.

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Avvenire – Don Chavez: La “lezione” di Don Bosco, trarre occasioni da avversità

Da Avvenire, intervista a don Pascual Chavez Villanueva.

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Pochi giorni fa il messicano don Pascual Chavez Villanueva, 74 anni, rettor maggiore emerito della Congregazione dei salesiani (che ha guidato dal 2002 al 2014) ha tenuto all’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco una conferenza su “Educare all’ottimismo”. Lo abbiamo
intervistato, in vista della festa di san Giovanni Bosco che si celebra il prossimo lunedì, a partire da questa intuizione.

Perché è importante oggi educare all’ottimismo e alla speranza?
La pandemia ci ha preso alla sprovvista. Eravamo convinti di essere nel tempo dell’ Homo Deus di cui parla lo storico israeliano Yuval Noah Harari, l’uomo che si crede immortale. E invece abbiamo toccato con mano la fragilità. Non avremmo mai pensato che una molecola avrebbe messo in ginocchio l’intera umanità. A questa crisi sanitaria ne sta seguendo una economica, con effetti devastanti, e un forte disagio sociale. In questo contesto dilagano rassegnazione, pessimismo e disperazione.

Cosa farebbe oggi don Bosco, in tempi di pandemia?
Le giovani generazioni non hanno conosciuto la guerra o la fame; erano abituate a misurarsi solo con virus informatici, per i quali esistono molti antivirus. Di qui lo choc. Io seguo in Rete molti youbuters e influencer: durante il lockdown erano letteralmente ammutoliti. Perché? Non erano preparati per affrontare gli eventi negativi, trasformandoli in piattaforme per un rilancio, che è proprio quanto ha fatto don Bosco. Le condizioni avverse per don Bosco (e quante ne ha sperimentate nella sua vita!) si sono rivelate occasioni per dare il meglio di sé, reagendo con resilienza. Una grande lezione per l’oggi.

Che differenza c’è tra un ottimismo generico e la speranza cristianamente intesa?
Il primo è espressione di un sentimento umano, lo sforzo, talvolta velleitario, di chi cerca vie d’uscita nel buio. La speranza del cristiano, invece, si fonda sul fatto che c’è stato Uno, una sola persona nella lunga storia dell’umanità, che ha vinto la morte. Non l’ha fatto con la tecnologia, non è ricorso alla clonazione, ma con l’unica energia capace di vincere la morte: l’amore. Il fatto che Dio Padre abbia resuscitato Gesù ci dà la speranza che nessun male è definitivo. E questo mette il cristiano nelle condizioni di uscire da sé, dalla sua autoreferenzialità, per vivere a servizio degli altri.

I giovani però si trovano a vivere in un mondo segnato da consumismo ed egoismo…
Educare alla speranza ci permette di affrontare le sfide della pandemia ma, soprattutto, il problema più grave in assoluto: l’immanentismo. Avendo chiuso l’uomo nell’aldiqua, non ci dobbiamo stupire se i ragazzi si accontentano di vivacchiare, sprecando la loro esistenza e se fanno tanta resistenza a prendere impegni definitivi, optando per scelte continuamente reversibili. Si vive l’oggi, senza una prospettiva di lungo termine. Per me questa è la sfida più impegnativa: c’è bisogno di educare all’Assoluto. Altrimenti, si riduce la vita a un mero ciclo biologico senza che abbia un senso.

Molti giovani, dopo aver ricevuto un’educazione cattolica, lasciano la Chiesa e prendono altri sentieri. Perché avviene questo e come si risponde a tale fenomeno?
I ragazzi stanno abbandonando la Chiesa perché non ne capiscono più il linguaggio e i riti. C’è bisogno un grande cambiamento nell’itinerario alla fede. Abbiamo seguito fin qui un percorso di tipo “cronologico”, proponendo via via la catechesi per fasce d’età, ma oggi questo schema non funziona più. Si deve passare ad un approccio “kairologico”, che mette al centro il “kairòs”, ossia situazioni ed esperienze che toccano i ragazzi nel profondo e sollevano interrogativi. È questo il motivo per il quale hanno molto successo i vari “Cammini”. Del resto, il modello-principe per educare alla fede è più che mai quello di Emmaus.

In che senso?
Gesù vede i discepoli disincantati, delusi. E cosa fa? Cammina con loro. Non rimprovera e non dà lezioni, ma ascolta. Il guaio, come educatori, è che spesso diamo ai giovani risposte a domande che non hanno, mentre fatichiamo ad ascoltarli davvero. Da dove si comincia? Un tempo si partiva dalla testa per arrivare al cuore, ora dobbiamo fare il contrario, stimolando l’immaginazione. Vale anche per l’educazione alla fede. L’ultima cosa che adolescenti e giovani oggi vogliono è che si tarpi le ali ai loro desideri e ai loro sogni. Don Bosco era maestro in questo e dobbiamo ispirarci a lui.