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Il Ministro del Lavoro, on. Calderone incontra i Salesiani nell’Opera Borgo Don Bosco a Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sulla visita del ministro Calderone al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Nella mattinata del 25 marzo 2024, il Ministro del Lavoro, on. Marina Elvira Calderone si è immersa nella realtà dell’attività educativa del mondo salesiano, svolta attraverso la Formazione Professionale e l’attività di contrasto al disagio giovanile, recandosi presso l’Opera del Borgo Ragazzi don Bosco a Roma, realtà in cui sono presenti sia il Centro di Formazione Professionale del CNOS-FAP, sia il Centro di Accoglienza Minori.

Una ricca mattinata di confronto e di dialogo, prima con i responsabili del Centro Minori e poi con la direzione nazionale della Federazione CNOS-FAP. Accolta da don Daniele Merlini, direttore dell’Opera, nel visitare i vari ambienti, il Ministro si è soffermata con diversi ragazzi e ragazze presenti nei laboratori per conoscere le loro esperienze e incoraggiarli nel percorso intrapreso, valorizzando il loro operato e definendo i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale come la chiave di volta per il Sistema Paese Italia.

In un clima di cordialità si è poi tenuto un confronto con don Giuliano Giacomazzi, direttore generale del CNOS FAP e con Paola Vacchina, presidente di FORMA. Il Ministro ha espresso il suo forte apprezzamento per l’intero mondo della Formazione Professionale definendola la risposta alla confusione dei giovani, utile strumento di inserimento nel mondo del lavoro e nella vita.

 

Fiera Didacta, incontro con il ministro Valditara: Ci mettiamo in gioco per un forte progetto educativo

Ieri mattina, al termine dell’inaugurazione dell’edizione 2024 della Fiera DIDACTA Italia si è tenuto un confronto fra il Ministro del Ministero dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara e il Direttore Generale del CNOS FAP don Giuliano Giacomazzi. L’incontro, fortemente voluto dal presidente di Firenze Fiere spa,  dott. Lorenzo Becattini,  si è sviluppato intorno a diverse sfide della Scuola e della Formazione Professionale: la riforma e la sperimentazione “4+2” delle scuole tecniche e professionali, l’AI e la scuola, la proposta educativa di don Bosco a cui quest’anno è dedicata DIDACTA Italia.

“Sulla questione del rapporto fra lavoro e scuola – interviene don Giacomazzi – la questione di fondo è la visione del lavoro che noi abbiamo. Se esso rappresenta un ambito proprio della persona per esprimere i propri talenti e propensioni, le proprie competenze e progetti di vita, scuola e lavoro sono forti alleati dove il lavoro stesso può diventare strumento efficace per la scoperta di sé, per mettersi alla prova e fare esperienza della propria crescita”.

Il confronto si è poi spostato su quali siano i tempi giusti per le scelte dei giovani. Non si corre forse il rischio nella scuola di anticipare troppo le scelte? “In realtà – riprende don Giacomazzi – la questione sembra paradossale, chiediamo ai giovani di fare scelte importanti e impegnative per la loro vita senza aver proposto a loro un cammino educativo: a scegliere si impara, ci si sperimenta, ci si abilita. È necessario che un giovane possa provare che cosa vuol dire scegliere, che cosa questo metta in moto nella propria vita, che cosa funziona o cosa no nelle proprie scelte. Scegliere di rimandare le proprie scelte rischia di essere contraddittorio e di non attivare le potenzialità di un giovane.”

Un ultimo confronto si è tenuto sulla persona del docente che vive in questi ultimi anni una forte esposizione al burn-out. Sembra che questo, nelle scuole salesiane, non succeda: “Don Bosco effettivamente ha messo al centro della propria missione un principio educativo e preventivo. Costruire un’esperienza scolastica, di formazione professionale, di accoglienza di giovani in difficoltà mettendo al centro l’educazione preventiva aiuta non solo i ragazzi ma i docenti, i formatori, gli educatori. Arrivando prima alle questioni della crescita degli alunni, mettendo in gioco le risorse di un forte progetto educativo, il docente si trova con molti strumenti in più per affrontare le sfide delle nuove generazioni, e, pur nella stanchezza e nella fatica, l’esperienza didattica diventa un motivo di soddisfazione e di crescita personale. È l’entusiasmo e l’allegria salesiana, fondamentale oggi per una scuola che vuole accogliere tutti.”

Didacta 2024 quest’anno è stata dedicata a Don Bosco, e come Salesiani siamo presenti con uno stand allestito e animato da CNOS Scuola e CNOS FAP, prevedendo la partecipazione di tanti studenti delle nostre realtà, accompagnati dai loro docenti e formatori.

Certamente, questa attenzione ci onora, ma allo stesso tempo ci sprona ad un impegno sempre maggiore per la questione educativa propria del Sistema Preventivo, con tutte le sue caratteristiche proprie legate all’attenzione educativa e formativa che il CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) SCUOLA e FAP (Formazione Aggiornamento Professionale) applicano quotidianamente nelle 150 scuole e 63 Centri di Formazione Professionale agli oltre 40.000 studenti/allievi.

 

“Guardando al futuro con don Bosco”: i Salesiani alla Fiera Didacta Italia 2024

“Guardando al futuro con don Bosco” è questo lo slogan scelto dai Salesiani presenti alla Fiera Didacta Italia 2024 che si svolgerà a Firenze dal 20 al 22 marzo, con uno stand al Padiglione  Spadolini, Piano attico.

Lo slogan esprime pienamente tutta l’attenzione educativa e formativa che il CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) SCUOLA e FAP (Formazione Aggiornamento Professionale) applicano quotidianamente nelle 150 scuole e 63 Centri di Formazione Professionale agli oltre 40.000 studenti/allievi. Con don Bosco oggi si guarda al futuro stando pienamente nel presente: è questa la motivazione che ci ha spinto, per il secondo anno consecutivo, ad essere presenti alla Fiera Didacta con un nostro stand dove, ogni giorno, saranno protagonisti allievi e studenti provenienti dalle diverse realtà scolastiche e formative d’Italia per mostrare i loro progetti didattici e le loro attività formative in cui il futuro – tecnologie e robotica – è già il presente. Con questi presupposti non si può non confrontarsi sull’Intelligenza Artificiale, tema del convegno Competenze per il futuro – l’Intelligenza Artificiale come Alleato Educativo in programma il 20 marzo. Da sempre la scelta della Scuola e Formazione Professionale salesiana è quella di educare i giovani all’innovazione e ai cambiamenti dei tempi, conoscendo e utilizzando la tecnologia. L’avvento dell’Intelligenza Artificiale spaventa molti perché non se ne comprende ancora completamente quale sarà il suo sviluppo finale; tuttavia, non possiamo ignorarla e rischiare di esserne travolti: da questa motivazione la scelta di ingaggiare l’Intelligenza Artificiale come Alleato Educativo.

Ci accompagneranno in questa riflessione Marco Bentivogli, Stefano Moriggi, Enrica Ottone e Luca Oliva e soprattutto l’evento diventerà uno spazio interattivo di confronto, dialogo operativo, scambio d’idee e buone pratiche. Una prima tappa per un percorso di crescita e di formazione da riprendere successivamente alla Fiera. Didacta 2024 è dedicata alla figura di don Bosco così come ricordato dal Ministro del MIM Giuseppe Valditara nel suo messaggio d’inaugurazione riportando una frase da sempre al centro dell’azione educativa di ogni formatore/insegnante degli istituti salesiani: in ognuno di questi ragazzi vi è un punto accessibile al bene, compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare. Partendo da quest’atteggiamento, che don Bosco aveva per ciascun giovane, il Ministro ha fatto proprio un altro tema caro all’istruzione e alla formazione salesiana, il tema dei talenti insiti in ciascun giovane; compito di ogni educatore è aiutare il giovane a scoprirli, coltivarli e farli crescere per realizzare i propri sogni e il proprio progetto di vita.

Oltre allo stand e al convegno, diversi sono gli appuntamenti in cui sarà possibile incontrare formatori, docenti e allievi; ricco è il programma di presentazione di progetti sia presso lo stand, sia
nei diversi workshop: in particolare segnaliamo Green in Now – la sostenibilità ambientale nella didattica quotidiana. Significativa è la collaborazione con lo stand di C&C in cui ogni giorno sarà raccontata la decennale storia del percorso formativo, metodologico e didattico dal tema: Costruire l’Educativo Digitale. Tutti i giorni, infine, nello stand gli allievi di diversi Centri di Formazione Professionale si cimenteranno nella programmazione di un braccio robotico Fanuc.

XV Esposizione Nazionale dei Capolavori 2024: I giovani talenti di oggi, la nostra scommessa di domani

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-Fap nazionale e dell’Ispettoria Lombardo Emiliana sull’evento di lancio della XV Esposizione nazionale dei Capolavori.

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Si è concluso con successo l’Evento Lancio dell’Esposizione Nazionale dei Capolavori – edizione 2024 che ha avuto luogo presso l’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio di Milano giovedì 29 febbraio, organizzato dalla Sede Nazionale del CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale).

L’Esposizione dei Capolavori, che vede il suo svolgimento dal 2008, è l’ambiente per eccellenza dove le aziende entrano in gioco da leader, protagoniste nel misurare il livello di preparazione professionale degli allievi, e l’evento in cui si rafforza e consolida la sinergia tra il mondo del lavoro e il Centro di Formazione professionale. Nella cornice del grande Auditorium Don Bosco, il pubblico presente è stato accolto dal saluto iniziale del Direttore della Formazione del CNOS-FAP Nazionale Fabrizio Tosti che ha presentato i relatori e il programma della giornata.

 In apertura è intervenuto don Roberto Dal Molin, superiore dell’ispettoria salesiana lombardo emiliana, dando il benvenuto agli allievi, alle aziende e agli ospiti presenti. Nel suo saluto ha sottolineato come “con una seria preparazione professionale ogni giorno cerchiamo di dare ai ragazzi una solida formazione umana perché non solo si integrino nel contesto civile, ma siano una risorsa per la società e investano il loro talento per la crescita oggi del Paese che sarà domani”.

L’introduzione è proseguita con il saluto di don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale del CNOS-FAP, che ha sottolineato il rapporto proficuo che si instaura tra i giovani e gli adulti con l’Esposizione Capolavori. Inoltre ha messo in luce come per Don Bosco i ragazzi siano sempre stati soggetto dei suoi sogni e progetto e mai oggetto. “Chiede loro di essere protagonisti, di essere convinti di essere capaci anche delle cose più difficili. Don Bosco con il suo coraggio ci racconta che questo funziona, scommettere su di loro è la scelta vincente”.

Terminati questi due primi interventi sono stati presentati i relatori della tavola rotonda, moderata da Sergio Slavazza. La parola è stata subito lasciata al Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore Superiore dei Salesiani, il quale ha indicato come la cosa più importante per Don Bosco sia stata preparare i suoi ragazzi per la vita, dando loro un’altra prospettiva futura. “Aveva capito che i suoi ragazzi avevano dignità, potenzialità e possibilità di cambiare la loro vita. Questa cosa all’apparenza semplice ci dice che anche oggi è possibile, non tutti i giovani potranno esprimersi ai più alti livelli, ciononostante questo non importa, a tutti è importante dare l’opportunità di una formazione base, adatta a sopravvivere con dignità, con rispetto”.

A dare voce alle istituzioni è stata Simona Tironi, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, la quale ha rimarcato l’importanza della formazione professionale perché da essa “passa il futuro della nostra società e che a sua volta passa dall’investimento sul presente dei giovani”. In un secondo momento si è soffermata sulla centralità del rapporto tra aziende e ambienti formativi portando ad esempio le sinergie attive nel contesto regionale lombardo che alzano la qualità dei percorsi professionali degli allievi e favoriscono l’inserimento lavorativo alla conclusione del percorso di studio.

Giovanni Brugnoli, Vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale Umano, rappresentante significativo del mondo produttivo, ha posto l’attenzione su come le competenze richieste dal mondo del lavoro cambino ad una velocità sempre maggiore. A tale cambiamento si può rispondere in due modi: “subire in modo passivo il cambiamento, allontanandoci sempre più dal concetto di lavoro attivo, la seconda strada è più auspicabile ed è cavalcare il cambiamento e possiamo farlo solo con le competenze”. Anche per  il Vicepresidente Brugnoli “l’alleanza tra imprese, scuole e territorio è strategica e sarà la soluzione vincente per garantire il futuro ai nostri ragazzi”.

Per dare completezza e centralità ai protagonisti dell’Esposizione Capolavori, hanno portato la loro testimonianza due ex allievi del Centro di Formazione Professionale di Arese, Andrea Ciotti e Daniele Lodigiani, i quali hanno raccontato come l’esperienza formativa scolastica e l’interazione diretta con il mondo della aziende abbia identificato punto cardine per la propria vita professionale. In sala, e attraverso alcuni contributi video, erano presenti molte grandi imprese e aziende nazionali ed internazionali che quotidianamente sono stakeholders dei Centri di Formazione Professionale salesiani del CNOS-FAP e collaborano per il raggiungimento degli obiettivi formativi dei giovani attraverso l’innovazione tecnologica e il know-how dei propri professionisti.

L’evento si è concluso con un ricco buffet allestito negli spazi adiacenti l’Auditorium, preparato e gestito dai ragazzi e dai formatori del corso “Operatore della Ristorazione” del Centro di Formazione Professionale dei Salesiani di Arese.

Esposizione Nazionale dei Capolavori 2024: I giovani talenti di oggi, la nostra scommessa di domani

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sull’evento di lancio di presentazione dell’Esposizione dei Capolavori, che si svolgerà a Milano, Istituto Salesiano San Ambrogio giovedì 29 febbraio alle ore 10.

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Il concetto di Esposizione e di Capolavori risale al tempo di don Bosco, quando nel 1884 partecipò all’Esposizione Nazionale della Scienza e della Tecnica di Torino con il suo padiglione denominato: Don Bosco – fabbrica di carta, tipografia, fonderia, legatoria e libreria salesiana; un gioiello di innovazione e tecnologia in cui i protagonisti erano i giovani di Valdocco.

Il Capolavoro è lo strumento educativo che nella tradizione salesiana rappresenta la modalità migliore per stimolare gli allievi, il loro apprendimento, la loro creatività, il loro essere protagonisti del proprio processo formativo.

Il Capolavoro è il terreno di gioco in cui i giovani si misurano con il mondo delle imprese e del lavoro che a breve dovrà accoglierli e inserirli nei processi produttivi e valorizzarli nei propri talenti.

L’Esposizione dei Capolavori è l’ambiente per eccellenza dove le aziende entrano in gioco da leader, protagoniste nel misurare il livello di preparazione professionale degli allievi, e l’evento in cui si rafforza e consolida la sinergia tra il mondo del lavoro e il Centro di Formazione Professionale.

È una opportunità formativa che persegue la promozione della qualità della Istruzione e Formazione Professionale integrando in un unico evento tutti gli aspetti elencati, fornendo ai giovani la possibilità di un confronto con l’esterno sul valore di quanto realizzato, delle conoscenze acquisite nei percorsi formativi, sollecitando i Centri di Formazione Professionale ad uno scambio qualificante per saggiare le loro capacità, coinvolgendo le aziende nell’opera di validazione del lavoro formativo svolto.

Nel contesto Salesiano, il Capolavoro è sia uno strumento di apprendimento sia una prova mediante la quale l’allievo dei corsi di istruzione e formazione professionale dimostra di possedere le competenze necessarie a fronteggiare i compiti ed i problemi per l’ambito professionale in cui si è formato e si accinge a meritare una qualifica professionale. Il valore formativo e valutativo del capolavoro indica la competenza intesa come la padronanza della persona dimostrata nell’azione, esprime la capacità di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali in situazione di lavoro.

Il 29 febbraio 2024 alle ore 10,00 a Milano presso l’Istituto Salesiano S. Ambrogio (via Copernico, 9) si svolgerà l’Evento Lancio dellEsposizione Nazionale dei Capolavori – edizione 2024, iniziativa che la Sede Nazionale del CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale) promuove dal 2008.

Alla presenza del Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore Superiore dei Salesiani, per sottolineare come si innova la tradizione di don Bosco e raccontare la visione salesiana del mondo della formazione professionale e della dignità del lavoro.

Alla presenza dell’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia Simona Tironi, rappresentante dell’Istituzione Regionale che investe ingenti risorse nel Sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale scommettendo sui giovani talenti e su un Sistema Regionale forte.

Alla presenza di Giovanni Brugnoli, Vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale Umano, rappresentante significativo di quel mondo produttivo, che denuncia un mismatch tra domanda e offerta di lavoro, che dovrà valorizzare i giovani talenti di oggi in una scommessa di crescita per il domani di tutti.

Con la partecipazione di grandi imprese e aziende nazionali e internazionali che quotidianamente sono stakeholders dei Centri di Formazione Professionale salesiani del CNOS-FAP e collaborano per il raggiungimento degli obiettivi formativi dei giovani attraverso l’innovazione tecnologica e il know-how dei propri professionisti.

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Festa di Don Bosco, momento di ritiro degli uffici nazionali del CNOS, Salesiani per il Sociale e CNOS-FAP

“Non importa quanto si dà, ma quando amore si mette nel dare” (Madre Teresa di Calcutta). Mercoledì 31 gennaio, nel complesso di San Tarcisio, don Maurizio Spreafico, parroco dell’opera di Santa Maria Liberatrice a Testaccio, ha iniziato così il momento di ritiro per i dipendenti del Centro Nazionale Opere Salesiane, il CNOS-FAP e Salesiani per il Sociale, in occasione della festa di Don Bosco. Hanno partecipato anche la Comunità San Lorenzo del CNOS e don Riccardo Pincerato, nuovo responsabile del Servizio di Pastorale giovanile della CEI.

Tracciando la fiosionomia di Don Bosco come nostro modello, don Spreafico ha guidato la riflessione evidenziando alcuni aspetti della vita di Don Bosco, partendo però dalla sua esperienza personale, da delegato di pastorale giovanile dell’ispettoria Lombardo Emiliana fino a ispettore del Medio Oriente. Ha ricordato come nella vita di Don Bosco la comunione con Dio abbia significato passione per l’uomo che si è tradotta in carità. Mentre la capacità di affetto, di amicizia faceva sì che ciascuno si sentisse il preferito da lui.

“Rallegratevi nel Signore, sempre”: la gioia, ha sottolineato don Spreafico, è ricettiva e deve diventare comunicativa, è un dono profondo.

La giornata è poi proseguita con un momento di silenzio personale e il confronto in piccoli gruppi. Dopo la condivisione dell’Eucaristia, c’è stato il pranzo insieme.

Corriere della Sera – Carrozzieri cercasi: ecco il progetto di formazione per 14 ragazzi

Dal Corriere della Sera, ed. Brescia.

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di Alessandra Stoppini

È stato presentato nella sede di Salesiani Lombardia per la Formazione e il Lavoro Cnos-Fap l’inedito percorso IFTS Car Master – la marcia più alta per il tuo futuro, promosso da Its Lombardia Meccatronica, Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, con Randstad Italia. Partito da pochi giorni, permetterà a 14 ragazzi (età massima 25 anni) di conseguire la qualifica professionale «esperto in tecniche e applicazioni alla carrozzeria del veicolo», con l’apprendistato duale, e di essere inseriti nell’organico aziendale. Don Bosco fu il primo a sottoscrivere un contratto di apprendistato in Italia, nel 1852, per mettere in chiaro diritti e doveri di un ragazzino che si apprestava ad andare a bottega. I giovani selezionati con il supporto di Randstad, talent company leader al mondo, impareranno il mestiere di carrozziere acquisendo strumenti e conoscenze in undici carrozzerie selezionate tra città e provincia (nel bresciano sono 512, di cui 421 artigiane, su 3.561 in Lombardia). E i dati dicono che tra 2020 e 2023 la richiesta di carrozzieri a Brescia è triplicata: il 69% delle aziende che vanno cercando tale profilo evidenzia forti difficoltà a reperirlo e l’80% di queste – in assenza di personale esperto e strutturato – decide di investire su nuove leve da formare. «È necessario aiutare imprese e artigiani ad affrontare le sfide poste dall’evoluzione del mercato del lavoro – ha spiegato l’assessore regionale Simona Tironi -. La didattica innovativa messa in campo qui, con docenti che non stanno dietro la cattedra, porta a una formazione basata sulle reali esigenze delle aziende». Se c’era una volta l’apprendistato, quando il formatore era l’artigiano stesso, «oggi invece rincorriamo qualcosa che non riusciamo a prendere: da 20 anni manca all’appello più di un milione e mezzo di ragazzi non nati. E paghiamo le conseguenze di azioni politiche su temi come l’immigrazione. Noi allora vogliamo fare da tramite: i nostri artigiani ne hanno bisogno» ha evidenziato Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e Lombardia, ricordando quanto intelligenza digitale e artificiale siano ora impiegate nel mondo artigianale. Aspetto che evidenzia la necessità di competenze continue sempre al passo, come ha detto Mario Andreassi, presidente dei Carrozzieri di Confartigianato Brescia e Lombardia: «Abbiamo aziende tecnologicamente importanti con attrezzatura specifica, perché interveniamo su beni più tecnologici di un tempo, ad esempio su centraline e componentistica nuova. In tal senso la macchina elettrica non è il futuro, è il presente. Quindi, nel percorso IFTS di 900 ore, metà formazione avviene in azienda e l’altra metà nei centri tecnici». Oltre ai moduli principali di carrozzeria e diagnosi, è previsto l’attestato Pes-Pav, fondamentale per intervenire sui veicoli elettrici. «È stata nostra responsabilità partire dai desiderata dei ragazzi, per aiutarli anche a ri-orientarsi» ha infine affermato Gessica Gobbi di Randstad. Perché il capitale umano sia davvero formato.

 

Riparte il centro di formazione dei Salesiani: “A febbraio un corso in logistica”

Da Vastoweb.com.

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VASTO. Il 30 gennaio sarà inaugurato ufficialmente il centro di formazione professionale dell’istituto salesiano San Giovanni Bosco di Vasto. A febbraio, ultimate le iscrizioni, partirà invece il corso di Operatore dei sistemi nei servizi logistici. Ad annunciarlo in conferenza stampa nella sala del Gonfalone di palazzo di città è il sindaco Francesco Menna, insieme ai consiglieri regionali Pietro SmargiassiSabrina Bocchino e Manuele Marcovecchio e agli assessori del comune Felicia FioravanteAnna Bosco e Paola Cianci, con la consigliera comunale Maria Molino. Presenti anche Angelo Benedetto, direttore della sede di Ortona, e i sacerdoti salesiani don Massimiliano Dragani e don Alvaro Forcellini.

Nato nel 1959 con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno, la scuola professionale dei Salesiani negli anni ha formato migliaia di ragazzi, chiudendo poi le sue porte agli studenti nel 2008.

Completata l’opera di ristrutturazione degli ambienti, il 15 settembre scorso è arrivato l’accreditamento regionale per l’istituto salesiano San Giovanni Bosco di Vasto come centro di formazione professionale.

I lavori, che hanno consentito la riapertura dei laboratori e delle aule, sono stati coperti dal finanziamento regionale di circa 120 mila euro.

“Alcuni ambienti hanno ancora bisogno di essere ultimati e le opere in corso permetteranno l’accreditamento di altri 4 laboratori. La loro realizzazione sarà possibile anche grazie al finanziamento regionale ottenuto. Operatore dei sistemi nei servizi logistici è il corso che partirà a febbraio. Si tratta di un percorso triennale nella forma duale, ovvero un anno di impresa simulata in sede e i successivi due impiegati in 800 ore nelle aziende del territorio. Non mancheranno altri servizi come l’orientamento, iniziale, intermedio e finale, per aiutare gli studenti nella fase di inserimento lavorativo, trovando impiego magari nelle stesse aziende in cui svolgono lo stage. I corsi sono rivolti ai ragazzi che escono dalla scuola media e coprono un’offerta formativa che non trova riscontro in altre realtà. 17, inoltre, sono le aziende di logistica presenti sul territorio (Vasto, San Salvo, Ortona e Val di Sangro) con cui abbiamo stretto accordi”, ha sottolineato Gioacchino Passafari, direttore del centro di Vasto.

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Il Cnos-Fap di Palermo ricorda l’8 dicembre 1841… dove tutto ebbe inizio

Dal sito dei Salesiani di Sicilia.

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Allievi, formatori, salesiani, ex allievi, ex formatori… tutti insieme per lodare il Signore per il dono di Maria Immacolata e ricordare quell’8 dicembre 1841 in cui… dove tutto ebbe inizio.
Un momento preparato per tempo durante la settimana con diversi incontri formativi. In particolare i ragazzi dei nostri corsi professionali hanno vissuto un bel triduo in preparazione alla Festa dell’Immacolata e al compleanno del primo oratorio salesiano.
Il momento clou è stato vissuto con la Santa Messa, presieduta da don Lino Ruvituso, 44esimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale a cui hanno partecipato i nostri splendidi ragazzi, che sono i “fiori più belli” da portare alla Mamma Celeste!
La giornata di festa è stato uno splendido momento di famiglia perché ancora una volta gli studenti riconoscono nell’Istituto Salesiano una casa.
Dopo la celebrazione si è tenuto il tradizionale cerchio mariano, con la recita della prima Ave Maria. Alla fine ai presenti è stato donato un panino con la mortadella.
La giornata è poi proseguita con le diverse attività ricreative organizzate per gli studenti.

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“Avis ti prende… e poi restituisce”: l’importanza del dono al “buongiorno” del Cnos-Fap di Forlì

Da Forli Today.

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È stata una grande emozione, per i rappresentanti dell’Avis Comunale di Forlì, aver avuto l’opportunità di diffondere la cultura del dono di fronte a circa 200 studenti del Centro di Formazione Professionale “Don Bosco” di Forlì. I giovani, riuniti nella Sala San Luigi per l’appuntamento quotidiano del “buongiorno”, non hanno semplicemente ascoltato il messaggio portato dall’Associazione su invito del Direttore del Centro, Sergio Barberio, ma sono stati protagonisti attivi e hanno offerto alcune significative testimonianze relative al dono del sangue.

In rappresentanza del Direttivo di Avis Forlì, sono stati invitati a salire sul palco della Sala San Luigi il presidente Roberto Malaguti, il vicepresidente Vicario Giulio Marabini, il consigliere con delega alla Formazione Michele Donati e la Consigliera con delega alla stampa Laura Bertozzi. Nella mattinata di lunedì, dopo un momento di preghiera, è partito il video-sigla dei Salesiani di Forlì, dal titolo “La scuola che ti prende”. Questo ha dato il la all’intervento del presidente Avis Forlì, Roberto Malaguti: “Anche Avis ti prende… e poi restituisce! L’Associazione Volontari Italiani del Sangue ha una storia lunga quasi cent’anni, quando si iniziò a strutturare e rendere sicura la donazione. La sezione forlivese è attiva dal 1936 e conta 4mila associati in città, 6mila nel circondario forlivese e 15mila a livello provinciale. I risultati sono buoni, ma serve sempre di più. Il miglior luogo per conservare il sangue? Le persone!”.

È seguita la testimonianza del Consigliere Michele Donati, che ha espresso gratitudine verso i donatori di sangue e la volontà di spendersi per la causa di Avis dopo un intervento chirurgico subito anni fa. Come noto, la chirurgia richiede una buona disponibilità di sacche di sangue e “Avis è lo strumento che ci permette di esserci”, ha osservato Donati. Non solo altruismo, però, perché donare significa anche tenere sotto controllo la propria salute a costo zero, come ha ricordato il vicepresidente Vicario Giulio Marabini. Ma questo non è l’unico modo per contribuire alla vita dell’Associazione: “Si può donare anche il proprio tempo”, ha ricordato il Presidente Malaguti. “Abbiamo gruppi sportivi, un nucleo di volontari e anche un gruppo giovani impegnato in iniziative e progetti”.

A questa presentazione, condotta in dialogo con il direttore del Centro di Formazione Professionale Sergio Barberio, è seguito un momento interattivo con la platea di circa 200 giovani, tra i 15 e i 18 anni, di 23 nazionalità diverse. Cos’è un gruppo sanguigno? Chi sa qual è il proprio? Da questo seme lanciato ai ragazzi, sono germogliate alcune importanti testimonianze da parte di chi ha già sperimentato percorsi medici di un certo rilievo e ha toccato con mano l’importanza del dono del sangue. “La nostra scommessa – ha concluso Barberio – è una borsa di studio al contrario, che farete a voi, insieme alle vostre famiglie, per spirito solidale, perché la generosità supera l’immaginabile. Per la nostra realtà salesiana è essenziale capire l’importanza del dono, che è sempre qualcosa che ci appartiene”.

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